A lezione dall'Islanda

Economia

Mariangela Pira

Finanza & Dintorni

In Islanda una decisione importante. Scatta la parità di salari tra uomini e donne obbligatoria per legge. Ma i passi avanti fatti dai paesi nordici non si fermano qui. E gli altri come si comportano? 

Che le cose in Islanda sul fronte della parità di genere fossero diverse, mi ero già resa conto l'anno scorso quando ho intrapreso un viaggio di dieci giorni nel paese. Io e le mie amiche, zaino in spalla, siamo andate all'avventura in quest'isola meravigliosa, dai panorami mozzafiato. 

Panorami che ricordo bene anche oggi mentre leggo che nel paese è scattata la parità di salari obbligatoria per legge, una norma che punta ad azzerare entro il 2020 le differenze di stipendi per uomini e donne. 

Dodici mesi fa effettivamente le domande le facevamo proprio sui salari, ma per un altro motivo. Eravamo basite di quanto l'Islanda fosse cara. Esempio: cena con una sola portata, senza vino, dolce da dividere 70 euro ciascuno. Colazione: 22 euro a testa. Ecco, cose così. Non proprio alla portata di tutti. Quando ho chiesto a una commessa a quanto ammontasse il suo salario mi disse: "intorno ai 5000 euro". Stipendio ghiotto, ma se si pensa al costo della vita in Islanda si capisce anche perché i salari siano così elevati. "E per gli uomini"? abbiamo chiesto, abituate all'Italia. "Uguale", risponde la commessa. 

Quello che abbiamo letto oggi dunque non ci ha stupito. Del resto i paesi nordici, anche quelli più vicini al di là dell'Islanda, di tanto in tanto qualcosa la insegnano: le donne possono portare i figli in parlamento, il congedo di maternità lo si affronta in due (penso alla Svezia), può essere diviso tra padre e madre e spalmato su diversi anni. Passi avanti insomma, non indietro. Del resto stando alle più recenti classifiche relative ai migliori paesi per le mamme lavoratrici, su sette sei sono nordici: Islanda, Svezia, Danimarca, Francia, Paesi Bassi, Finlandia e Norvegia. 

In Danimarca lavora l'84% delle madri con figli sotto i 15 anni. In Islanda - leggo sui giornali del posto - l'85%! Ma non finisce qui. Il paese vanta un congedo di maternità e paternità di uguale lunghezza, cinque mesi. Ci sono poi altri due mesi che i genitori possono gestire come preferiscono! 

Resto d'Europa, e tu? Hai moltissimo da imparare.  Le ultime cifre rilasciate da Eurostat sono preoccupanti (sono relative al 2016). Le donne europee in media guadagnano il 16,2% in meno rispetto agli uomini. Il divario più ampio è in Estonia, il meno esteso in Romania (5,2%). L'Italia stavolta è tra chi fa meno peggio, con Bucarest e Lussemburgo. Altissima invece la differenza in Germania e Gran Bretagna con differenze pari al 21%. Anche gli USA hanno da imparare, la differenza tra i salari di uomini e donne è del 20%. 

Mutuando da uno degli hashtag in voga oggi, #Timesup, il momento è davvero giunto. Per darsi una mossa.

p.s. se anche voi decideste di andare in Islanda per un viaggio preparatevi, davvero. E' più cara di Singapore! Un vero e proprio shock per le tasche di una persona normale. 

Mari

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