E-commerce, nel 2017 un italiano su 3 ha fatto acquisti online

Economia
Negli ultimi 12 mesi solo il 32% dei cittadini italiani ha effettuato acquisti online (archivio ansa)
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Secondo una ricerca del Centro studi ImpresaLavoro basata su dati Eurostat gli acquirenti più attivi sono i giovani tra i 16 e i 24 anni, mentre gli articoli più richiesti sono quelli sportivi

 Negli ultimi 12 mesi il 32% dei cittadini italiani ha effettuato in rete l'acquisto di almeno un bene o un servizio. l dato emerge da una ricerca del Centro studi ImpresaLavoro, realizzata su dati Eurostat.

I più attivi sono i giovanissimi

Secondo lo studio di ImpresaLavoro, l'Italia si colloca dunque al quintultimo posto nella classifica europea dei Paesi più attivi nell'e-commerce. Ai vertici della graduatoria 2017 si collocano i consumatori di Regno Unito (82%), Svezia (81%), Danimarca e Lussemburgo (80%) e Paesi Bassi (79%). I consumatori italiani se la giocano alla pari con quelli di Cipro e appena sopra quelli di Croazia (29%), Bulgaria (18%) e  Romania (16%). In Italia i consumatori più attivi online risultano essere i giovanissimi tra i 16 e i 24 anni (47%), seguiti da quelli di età compresa tra i 25 e i 34 anni (46%) e da quelli appartenenti alla fascia 35-44 (41%). Col progredire dell'età aumentano invece in proporzione la diffidenza e il digital divide, tanto che a comprare online sono soltanto il 21% dei cittadini di età tra i 55 e i 64 anni, l'8% dei cittadini di età tra i 65 e i 74 anni e solamente il 2% degli over75.

I beni più acquistati? Gli articoli sportivi

Il rapporto analizza le scelte effettuate dai consumatori italiani in rete negli ultimi 3 mesi, evidenziando come resti molto bassa la frequenza degli acquisti (quasi sempre uno o due acquisti a testa, solo l'8% ne ha effettuato da 3 a 5) e comunque per importi che non superano quasi mai la soglia dei 500 euro. Nell'ultimo anno i beni più acquistati online dagli italiani sono stati vestiti e articoli sportivi (13%), viaggi e vacanze (12%), articoli casalinghi (12%), libri e abbonamenti a riviste (8%), attrezzatura elettronica (6%), biglietti per eventi (5%), film e musica (3%). Chiudono con percentuali più basse i servizi di telecomunicazione (3%), i cibi e i generi alimentari (3%) e l'hardware per computer (2%).

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