Lavoro e crescita, da Ocse e Istat notizie positive per l'Italia

Economia
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L'organizzazione di Parigi: "Siamo positivi, da quando c'è l'euro vediamo per la prima volta tassi di crescita fino all'1,5%". L'istituto di statistica: disoccupazione ai minimi dal 2013, ma cresce il divario tra Nord e Sud

L’Italia cresce a un ritmo "più moderato" rispetto a Germania e Francia, ma il trend è positivo. Lo dice l'Ocse nel suo Interim economic outlook, lasciando invariate le stime rispetto a quelle di novembre. Alvaro Pereira, capo economista ad interim, ha detto che il nostro Paese non ha risentito negativamente delle elezioni del 4 marzo. Anche l'Istat conferma dati positivi, stavolta riferiti al mercato del lavoro. Il tasso di disoccupazione, nella media del 2017, è sceso di 0,5 punti percentuali: all’11,2% dall’11,7% dell’anno prima. "Mai così bene dal 2013".

Ocse: "Italia bene nel biennio 2018-19"

La crescita dell'Italia nel 2018 e 2019 continuerà. Secondo l’organizzazione parigina, il nostro Paese farà registrare un +1,5% quest'anno e +1,3% l'anno prossimo. Rimangono così invariate le stime rispetto a quelle di novembre. Inoltre, fanno sapere dall'Ocse, la crescita del 2017 è attesa all'1,5%. Nessun impatto negativo, dunque, dall’election day. "Siamo piuttosto positivi sull'Italia, da quando c'è l'euro vediamo per la prima volta tassi di crescita fino all'1,5%", ha detto il capo economista ad interim dell'Ocse, Alvaro Pereira. "I mercati - ha aggiunto - hanno reagito bene alle elezioni ed è in corso una ripresa del mercato del lavoro grazie alle riforme fatte".

Istat: "Disoccupazione all’11,4% nel 2017, ma divario Nord-Sud"

Anche dall'Istat arrivano numeri incoraggianti per la crescita del nostro Paese. In particolare, l’Istituto di statistica, rileva che nella media del 2017 il tasso di disoccupazione è sceso di 0,5 punti percentuali: all’11,2% dall’11,7% dell’anno prima. Si tratta del terzo calo consecutivo e del livello più basso dal 2013. Il numero delle persone in cerca di un lavoro si riduce di oltre 100mila unità (-105 mila, -3,5%) e l’occupazione fa registrare dati positivi grazie ai dipendenti a tempo determinato, che nella media annua salgono a 2 milioni 723mila (aumento di 298mila unità, di cui 73mila indeterminati). Permangono sostanziali differenze tra Nord e Sud. L’Istat fa notare come il tasso di disoccupazione medio del 2017 si riduce in tutte le aree territoriali del Paese, ma i divari rimangono accentuati. "Nel Mezzogiorno si attesta a 19,4%: quasi tre volte quello del Nord, 6,9%, e circa il doppio di quello del Centro, 10,0%". Stesso trend per il tasso di occupazione che raggiunge livelli quasi analoghi a quelli del 2008 al Nord (66,7%) e al Centro (62,8%). Resta indietro il Mezzogiorno: 44%, sotto di 2 punti rispetto ai valori pre-crisi. 

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