Il supervisory board ha detto no alla richiesta di Siena. L'istituto aveva chiesto 20 giorni in più per l'aumento del capitale. Il titolo perde il 10,5% in Borsa. L'Italia deve ora arrivare a una soluzione in tempi rapidi per evitare che la crisi di Mps si allarghi all'intero sistema bancario
La Banca centrale ha respinto la concessione di una proroga per l'operazione di ricapitalizzazione di Monte dei Paschi di Siena. L’istituto aveva chiesto venti giorni in più per dare esecuzione all'aumento di capitale fino a 5 miliardi di euro. Una scelta che segna la fine della soluzione di mercato annunciata a luglio e apre, di fatto, la strada a una ricapitalizzazione pubblica.
Gli effetti sui mercati - Il titolo, dopo la notizia, ha cominciato a perdere terreno e alle 15 è andato in asta di volatilità dopo un calo di oltre 14 punti percentuali. Alla fine della seduta Mps ha ceduto il 10,55% a 19,5 euro tra scambi pari a 2,25 milioni di pezzi, pari al 7,7% del capitale. Insieme a Mp sono crollate alcune delle obbligazioni subordinate che potrebbero essere chiamate a contribuire al salvataggio della banca senese.
Falciai: "Non siamo preoccupati" - Il presidente di Mps Alessandro Falciai ha detto di "non essere assolutamente proeccupato" dalle voci sulla bocciatura da parte della Bce. Falciai ha parlato con i giornalisti all'ingresso del Cda che la banca senese ha convocato per oggi pomeriggio per valutare la situazione. Una fonte del Tesoro ha detto che questa mattina c'è stato un incontro tra il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, lo stesso Falciai e il Ceo Marco Morelli e i rappresentanti di JPMorgan e Mediobanca che guidano le banche del consorzio di garanzia.
Palazzo Chigi: Nessun cdm su Monte dei Paschi, ma decreto banche pronto - Fonti di Palazzo Chigi sottolineano come non sia prevista per domani alcuna riunione del Consiglio dei Ministri. Le stesse fonti ritengono che lo schema di decreto legge sulle banche sia sostanzialmente pronto per essere varato, laddove fosse necessario.
Rossi: “Intervenga lo Stato” - "Se l'intervento dello Stato serve a tutelare il risparmio e se si riuscirà comunque anche a tener conto degli obbligazionisti, può essere un intervento che salva un'importante azienda del credito di cui l'Italia ha bisogno". Così ai microfoni di Sky TG24, il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi. "Mps è la più antica banca che c’è al mondo. Anche l'orgoglio nazionale, in questi casi, può voler dire qualcosa”.