Effetto-Brexit: nel Regno Unito l'Ikea punta sul bambù
EconomiaPer evitare un aumento dei prezzi a seguito dell'indebolimento della sterlina, l'azienda svedese ha annunciato che ricorrerà in maniera più massiccia a materiali alternativi
Per tamponare il deprezzamento della sterlina dopo la Brexit, Ikea sta prendendo in considerazione l'idea di utilizzare materiali alternativi, incluso il bambù, per costruire mobili più competitivi sul mercato britannico. A dichiararlo al "Guardian" è stata Gillian Drakeford, manager di Ikea per il Regno Unito. La decisione di uscire dall'Unione Europea sta infatti producendo delle conseguenze sull'incremento dei costi di produzione dei beni, soprattutto sui mercati internazionali, che potrebbero determinare anche degli aumenti dei prezzi al consumo. La Drakeford ha sottolineato che l'azienda svedese "farà del suo meglio perché i suoi clienti abbiano il miglior prezzo".
I nuovi materiali - La soluzione per raggiungere questo obiettivo, secondo Ikea, sarebbe dunque nella scelta dei materiali. The Guardian ipotizza che un posto in prima fila in questa strategia potrebbe essere riservato al bambù. Ikea ha già usato questa materia prima per diversi prodotti, come la scrivania della linea Lillasen, o la serie da cucina Rimforsa, nonché gli accessori da bagno Ragrund.
Le vendite oltremanica - Quest'anno Ikea ha segnato un aumento dell'8,9% nelle vendite nel Regno Unito, pari a 1,7 miliardi di sterline (quasi 2 miliardi di euro). Il segno più accompagna il dato relativo alle vendite britanniche da cinque anni a questa parte e assicura a Ikea il primato della più importante azienda di mobili in Gran Bretagna. L'esito del referendum sulla Brexit non ha comunque cambiato i piani di espansione di Ikea, che ha aperto altri quattro punti vendita anche nel 2015: "Il Regno Unito è un mercato molto importante per Ikea. È il quarto per grandezza", ha spiegato Drakeford.