Bankitalia: "Vietare vendita al pubblico di obbligazioni subordinate"

Economia

Dopo il caso delle quattro banche, costato i risparmi a oltre 10mila risparmiatori, il direttore generale dell'Istituto di Via Nazionale spiega: "Abbiamo fatto tutto il possibile, nel rispetto delle leggi vigenti". E poi assicura: "Il sistema bancario è solido, ma è necessario riformare il sistema"

"E' urgente che venga vietata la vendita, per legge, al pubblico allo sportello" di prodotti come le obbligazioni subordinate che hanno portato sul lastrico i 10500 risparmiatori di Banca Etruria, Banca Marche, Carife e Carichieti. A chiederlo è il direttore generale di Bankitalia Salvatore Rossi, nel corso della trasmissione Rai "In mezz'ora". "Per Banca Etruria, come per altre banche, è stato impossibile trovare una soluzione di mercato", ha spiegato il numero due di Palazzo Koch. Del resto, "in questi anni di crisi è diventato molto difficile trovare soluzioni di mercato, perché tutte le banche hanno problemi di crediti deteriorati".

Rossi: "Anche la Consob ha agito bene"
- Rispondendo a chi accusa Bankitalia di non aver fatto il necessario Rossi spiega che "abbiamo fatto tutte quello che potevamo, al meglio della nostra capacità e nel rispetto delle leggi vigenti", spiegando che "siamo angosciati per questa vicenda e lo siamo ancor prima che la questione finisse sui giornali, ci siamo interrogati per capire se avevamo agito correttamente". "Ritengo che anche la Consob abbia agito bene - ha aggiunto il dg Rossi -. Noi, comunque, siamo pronti a spiegare e a chiarire tutto quello che sarà necessario dire in ogni sede, a cominciare dal Parlamento".

"Sistema bancario è solido, ma serve una riforma" - Secondo Bossi inoltre le annunciate commissioni d'inchiesta consentiranno "di chiarire e spiegare".  "Il parlamento ha il dovere di vigilare", anche sull'operato di Bankitalia e quella  sede "è sicuramente la migliore per spiegare".  Secondo il direttore Rossi non bisogna dimenticare che  le quattro banche (Banca Marche, Banca Etruria, Carife e Carichieti),  fanno meno dell'1% dei depositi dell'intero sistema italiano. Il  sistema bancario è solido, e "mi ha fatto molto piacere che il  presidente del Consiglio abbia lanciato pubblicamente il richiamo",  alla necessità di "avere fiducia nel suo complesso". C'è però bisogno di riformare il sistema del credito. Le Banche di credito cooperativo, spiega il dg di Bankitalia, "sono una grande ricchezza del paese,  ma sono molte e molto piccole e cominciano ad avere una serie  difficoltà a resistere in un mercato bancario che si sta globalizzando e richiede di avere molto capitale". Per questo è nata l'idea di  riformare il sistema, seguendo un modello che somiglia a quello adottato in Francia.

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