140mila passeggeri a terra a causa dell'agitazione dei piloti che protestano contro il piano di tagli. La compagnia cita in tribunale il sindacato e chiede 60 milioni di euro di danni. Mercoledì la Corte dell'Assia ha fermato l'astensione
Uno sciopero a metà. Lufthansa è stata costretta a cancellare oltre 1.000 voli in partenza nelle prossime ore da e verso la Germania a causa dello sciopero di due giorni proclamato dal sindacato dei piloti Vereinigung Cockpit. I passeggeri coinvolti dai disservizi, spiega l'azienda, sono 140 mila. Nella giornata di mercoledì, però un Tribunale del lavoro ha stoppato lo scioperodei piloti.
I motivi della protesta - La protesta è iniziata alle cinque del mattino di martedì 8 settembre. I piloti hanno protestato contro il piano di riduzione dei costi della compagnia. "Non possiamo escludere ulteriori scioperi questa settimana", ha dichiarato Markus Wahl, portavoce del sindacato, "sono possibili scioperi anche nelle prossime settimane".
La compagnia cita il sindacato in tribunale - La reazione della compagnia aerea non si è fatta attendere. Lufthansa si è rivolta al tribunale del lavoro perché scongiuri un prolungamento della protesta oltre la data di mercoledì, come minacciato dai piloti, e ha contemporaneamente chiesto al sindacato 60 milioni di euro di danni per la perdita di utili causata dall'agitazione dell'aprile 2014, che si è rivelata la prima di una lunga serie.
E nella giornata di mercoledì il tribunale del diritto del lavoro dello stato regionale di Hesse ha fermato lo sciopero. Il giudice ha emanato un decreto temporaneo per stoppare l'astensione dal lavoro indetta dal sindacato Cokpit. Secondo il sindacato la decisione della Corte regionale del lavoro implica che tutti i piloti debbano tornare immediatamente al lavoro.
Una lunga serie di scioperi - In questi ultimi giorni, le ragioni della protesta si sono poi allargate al piano del vettore tedesco di espandere le proprie operazioni low-cost sotto il marchio Eurowings e di continuare a delocalizzare attività fuori dalla Germania. Durante le trattative della scorsa settimana i piloti avevano cercato un compromesso accettando un aumento dell’età pensionabile media a 60 anni e una riduzione dei costi che li rendesse comparabili a quelli di Easyjet ma avevano poi abbandonato il tavolo giudicando insufficienti le controproposte dell'azienda. Solo quest'anno gli scioperi sono costati a Lufthansa circa 100 milioni di euro.