Nantia Valavani lascia il suo posto: "Non posso sostenere le misure imposte dai creditori". Oggi il Parlamento di Atene è chiamato a votare il piano definito a Bruxelles. Tsipras: "Accordo duro, non tagliamo le pensioni". Il Fondo monetario internazionale potrebbe non aderire al piano. Scioperi a raffica nel Paese. LIVEBLOGGING - L'analisi di Eugenio Scalfari intervistato da Sarah Varetto
Il vice ministro greco delle Finanze Nantia Valavani ha annunciato oggi le sue dimissioni con una lettera al primo ministro Alexis Tsipras nella quale esprime dubbi sul nuovo accordo raggiunto tra Atene e i creditori internazionali della Grecia sostenendo che con esso la Germania intende "umiliare completamente il governo e il paese". Le dimissioni arrivano nel giorno in cui il Parlamento greco è chiamato ad approvare entro la mezzanotte le prime riforme concordate con l'Ue per ottenere il terzo salvataggio. Dopo una giornata di frenetiche consultazioni con i suoi e con gli (ex) oppositori di To Potami, Pasok e Nea Demokratia, Tsipras dovrebbe avere i numeri per assorbire la spaccatura con l'ala radicale di Syriza.
Fmi boccia l'accordo - Intanto il Fondo monetario internazionale potrebbe non aderire al nuovo piano. E' quanto emerge da un memo di tre pagine inviato dall'Fmi alle autorità della Ue. Memo in cui si parla di un debito greco alle stelle e che sale troppo velocemente, nonché di obiettivi sul fronte dell'avanzo primario che Atene non potrà mai raggiungere. Nel memo di tre pagine il Fondo spiega che le recenti turbolenze nell'economia greca porteranno il debito di Atene a sfiorare il 200% sul pil nell'arco dei prossimi due anni, mentre all'inizio della crisi dell'Eurozona era al 127%. L'Fmi argomenta quindi che solo attraverso un vastissimo piano di aiuti, molto più ampio di quello proposto dall'Europa, il debito greco potrebbe scendere a livelli più sostenibili che permetterebbero ad Atene di tornare a finanziarsi sui mercati.
Diversi scioperi, Tsipras: "Accordo duro ma migliore dei precedenti" - Annunciata intanto una raffica di scioperi: oggi si fermeranno statali, metro e farmacie. Non taglieremo né stipendi né pensioni, assicura intanto Tsipras. "La reazione al referendum non onora l'Europa", dice il premier, perché gli europei sono stati "vendicativi" ma se anche l'accordo è "molto duro" darà alla Grecia tre anni ed è "migliore" di quello rifiutato il 25 giugno perché "prevede la crescita".
Botta e risposta con Varoufakis - Nelle ore scorse è arrivato il commento, durissimo, di Varoufakis, che ha parlato di un colpo di Stato. "Yanis ha commesso evidenti errori durante il negoziato benché al principio è stato capace d'imprimere un buon ritmo: mi assumo la responsabilità", ha replicato il premier, "essere un eccellente studioso - ha aggiunto - non significa necessariamente essere un buon politico".