Ue: accordo in cinque giorni o Grecia fallisce

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Tsipras non presenta proposta scritta ma chiede un prestito ponte. Juncker: "Pronto scenario Grexit". Merkel: domenica vertice con i 28 stati membri. Renzi: il clima dopo il referendum greco è peggiorato. CRONACA DELLA GIORNATA

Atene deve presentare la sua proposta giovedì e domenica i 28 paesi della Ue la discuteranno. E' questo l'ultimatum dato alla Grecia. Cinque giorni di tempo, dunque, per arrivare ad un accordo finale e salvare il Paese ellenico. 

Tusk: non esclusa uscita Atene dall'euro - "Questo è il momento più grave della storia della zona euro" ha detto il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk al termine del vertice dell'Eurozona, durato oltre 4 ore. "Domenica ci sarà la decisione finale e non posso escludere nessuna ipotesi - gli ha fatto eco il presidente della Commissione Ue, Jean Claude Juncker - Spero di no ma è pronto lo scenario Grexit".  Il 12 luglio, infatti, ci sarà un nuovo vertice, questa volta con tutti e 28 gli Stati dell'Ue.

Senza accordo, insolvenza Grecia -
"Non ho mai parlato di scadenze - ha aggiunto Tusk - ma oggi dico che abbiamo solo 5 giorni per trovare l'accordo finale. Tutti hanno la responsabilità di trovare una soluzione", altrimenti le conseguenze comprendono "il fallimento della Grecia e delle sue banche".
Dopo il referendum di domenica, ha dichiarato la cancelliera tedesca Angela Merkel, "la posizione del primo ministro greco Alexis Tsipras forse si è rafforzata, ma la libertà di manovra degli altri 18 stati membri si è ridotta". E Matteo Renzi, il primo ad intervenie a lavori conclusi, ammette che "il clima dopo il voto non è migliorato".

Tsipras chiede 7 mld ma il piano non c'è - Gli occhi sono tutti puntati su Tsipras che ha promesso entro giovedì un piano dettagliato. E si attende il suo discorso all'Europarlamento previsto per domani (mercoledì 8 luglio).  Obiettivo del premier greco, intanto, sarebbe quello di ottenere un terzo programma di aiuti su due-tre anni con impegni simili ma "migliorati" rispetto all'ultima proposta della settimana scorsa, e un prestito ponte immediato per far fronte ai pagamenti imminenti. Per ora ancora nessuno ha visto alcuna richiesta scritta nero su bianco, ma una prima bozza dovrebbe arrivare entro giovedì insieme ad una richiesta di aiuto all'Esm, il fondo salva-stati, che - secondo indiscrezioni- sarebbe già stata spedita.
Il nuovo programma di aiuti, dopo il primo del 2010 da 110 mld e il secondo del 2012 da 130 mld, dovrebbe guardare al medio-lungo termine e contenere - 'conditio sine qua non' per Tsipras per un accordo - una nuova ristrutturazione del debito dopo quella del 2012, che portò a un alleggerimento da 110 mld. La nuova ristrutturazione potrebbe essere, aveva preventivato il premier greco nei scorsi giorni, del 30%. Cifre sull'ammontare dei nuovi finanziamenti che Atene intende chiedere ancora non ce ne sono, ma il Fmi nella sua analisi della scorsa settimana aveva parlato di 50 mld di euro sino al 2018 per far fronte alle necessità di rifinanziamento del debito greco.
Il prestito ponte per evitare il default completo, dopo quello 'tecnico' con il mancato pagamento di 1,6 mld al Fmi il 30 giugno scorso, dovrebbe aggirarsi almeno sui 5-7 miliardi. Atene deve infatti rimborsare 3,5 mld alla Bce entro il 20 luglio, e altri 450 mln al Fmi per un totale di circa 2 mld con gli arretrati inevasi, piu' altri 3 mld di titoli in scadenza. Anche la Bce dovrebbe intervenire con l'acquisto di bond.

Fmi: da Grecia rischio impatto sostanziale su Italia - In giornata, il fondo monetario internazionale ha lanciato anche un allarme sul nostro Paese: "Se non contrastati da una robusta risposta a livello europeo, gli sviluppi avversi in Grecia potrebbero avere un impatto sostanziale sull'Italia in termini di effetti sulla fiducia, sebbene l'esposizione diretta sia limitata".

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