Dall'inizio della crisi nel 2008, i fallimenti in Italia sono stati 82mila, con la perdita di 1 milione di posti di lavoro. L'area più colpita l'anno scorso il Nord Ovest, con oltre un terzo di impieghi persi
Dall'inizio della crisi nel 2008 sono fallite in Italia 82mila imprese con la perdita di un milione di posti di lavoro. E’ quanto emerge dai dati raccolti dall'Osservatorio su fallimenti, procedure e chiusure di imprese di Cerved, che calcola nel 2014 un picco di oltre 15mila fallimenti: dato record da oltre 10 anni.
Considerando poi anche le procedure concorsuali non fallimentari e le liquidazione volontarie, il numero delle imprese che hanno chiuso i battenti sale a 104mila nel 2014, in calo del 3,5% rispetto al 2013.
Per quanto riguarda la perdita di posti di lavoro, a livello geografico, l'area più colpita nel 2014 è il Nord Ovest, con oltre un terzo di impieghi persi, circa 59 mila (314 mila tra 2008 e 2014), di cui ben 40 mila solo in Lombardia (220 mila).
Dal punto di vista settoriale, le aziende del terziario sono quelle più coinvolte, con 29 mila posti persi nei servizi non finanziari e 27 mila nella distribuzione. In ambito manifatturiero, colpisce il caso del sistema moda dove l'emorragia occupazionale ha toccato i 9 mila posti di lavoro.
Considerando poi anche le procedure concorsuali non fallimentari e le liquidazione volontarie, il numero delle imprese che hanno chiuso i battenti sale a 104mila nel 2014, in calo del 3,5% rispetto al 2013.
Per quanto riguarda la perdita di posti di lavoro, a livello geografico, l'area più colpita nel 2014 è il Nord Ovest, con oltre un terzo di impieghi persi, circa 59 mila (314 mila tra 2008 e 2014), di cui ben 40 mila solo in Lombardia (220 mila).
Dal punto di vista settoriale, le aziende del terziario sono quelle più coinvolte, con 29 mila posti persi nei servizi non finanziari e 27 mila nella distribuzione. In ambito manifatturiero, colpisce il caso del sistema moda dove l'emorragia occupazionale ha toccato i 9 mila posti di lavoro.
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