L'indice greco perde oltre il 12% nella peggiore seduta degli ultimi 27 anni. A spaventare è la possibilità di elezioni anticipate con la vittoria della sinistra di Syriza. Male anche tutti i listini europei, con Milano che perde quasi il 3%
La Borsa di Atene crolla di oltre il 12% (la peggior seduta degli ultimi 27 anni) dopo che il governo Samaras ha anticipato l'elezione del nuovo presidente della Repubblica, aprendo di fatto la strada alle elezioni anticipate e alla possibile vittoria del partito di sinistra Siryza, dichiaratamente contrario al piano di salvataggio della "Troika" che tiene in vita la fragile economia del paese ellenico.
Lo spauracchio di un governo Tsipras - Il giorno decisivo potrebbe essere il 29 dicembre, con la terza e ultima votazione al parlamento di Atene: se non ci sarà accordo sul nome del nuovo presidente - come appare al momento probabile - la costituzione ellenica prevede lo scioglimento delle Camere e il ritorno alle urne. A quel punto Siryza, il partito della sinistra radicale di Alexis Tsipras, potrebbe risultare il primo partito e riaprire il dibattito sugli accordi di salvataggio, dicendo no all'austerity imposta da Bruxelles e rimettendo in discussione la stessa permanenza nell'euro della Grecia. Syriza risulta infatti in testa in tutti i sondaggi (con il 32% circa dei voti e un 3-6% di vantaggio sul centrodestra di Nuova Democrazia del premier Samaras). Il suo leader, Alexis Tsipras, ha già avvertito che in caso di vittoria dichiarerà nulli gli accordi con la troika e chiederà la convocazione di una Conferenza europea per tagliare il debito dei Paesi in crisi (di circa un terzo). In mancanza di una tale sterzata, proporrà l'uscita della Grecia dall'area della moneta unica, creando un precendete pericoloso, a detta di molti economisti. Samaras, di fronte a questo scenario, ha giocato d'anticipo, sperando che lo spauracchio-Syriza possa fargli ottenere l'elezione alla presidenza dell'ex commissario europeo Dimas, a lui vicino.
Effetto domino sui mercati europei - Uno scenario quindi di forte incertezza politica che ha fatto sprofondare i mercati europei, spaventati da una nuova possibile crisi dell'area Euro. Milano ha perso quasi il 3%, in linea con le altre piazze. I principali listini europei hanno perso quasi 220 miliardi di euro di capitalizzazione. Ed è ripresa, parallelamente, la corsa agli acquisti del bene-rifugio Bund, col differenziale che torna sopra la soglia dei 130 punti. "Una tipica seduta di 'sell off', vendite da panico - spiega Vincenzo Longo di IG - con i mercati più rischiosi che sono finiti sotto pressione e acquisti sui titoli di stato più solidi, in particolare Bund tedeschi e Treasury americani. Il Bund a 10 anni ha infatti aggiornato i nuovi minimi storici, con redimento a 0,68%. Forti vendite hanno interessato i bond greci, con il rendimento sul decennale che si è portato sopra l'8% per la prima volta da una settimana: Visti i crescenti consensi intorno al partito di sinistra Syriza, i mercati temono che una sua vittoria possa tradursi in una nuova ristrutturazione del debito come quella già fatta nel 2012. Saremmo punto e daccapo".
Il commissario Moscovici minimizza - A tranquillizzare i mercati ci ha provato il commissario europeo agli Affari economici, Pierre Moscovici, secondo il quale, "se il governo di Atene ha spinto per un voto parlamentare significa che è fiducioso di potercela fare. I mercati sono sempre molto sensibili alle situazioni di incertezza politica - ha aggiunto - ma gli operatori dovrebbero forse mostrare più sicurezza di quella che hanno trasmesso finora. L'Eurogruppo ha piena fiducia nel lavoro svolto dalle autorità greche".
Lo spauracchio di un governo Tsipras - Il giorno decisivo potrebbe essere il 29 dicembre, con la terza e ultima votazione al parlamento di Atene: se non ci sarà accordo sul nome del nuovo presidente - come appare al momento probabile - la costituzione ellenica prevede lo scioglimento delle Camere e il ritorno alle urne. A quel punto Siryza, il partito della sinistra radicale di Alexis Tsipras, potrebbe risultare il primo partito e riaprire il dibattito sugli accordi di salvataggio, dicendo no all'austerity imposta da Bruxelles e rimettendo in discussione la stessa permanenza nell'euro della Grecia. Syriza risulta infatti in testa in tutti i sondaggi (con il 32% circa dei voti e un 3-6% di vantaggio sul centrodestra di Nuova Democrazia del premier Samaras). Il suo leader, Alexis Tsipras, ha già avvertito che in caso di vittoria dichiarerà nulli gli accordi con la troika e chiederà la convocazione di una Conferenza europea per tagliare il debito dei Paesi in crisi (di circa un terzo). In mancanza di una tale sterzata, proporrà l'uscita della Grecia dall'area della moneta unica, creando un precendete pericoloso, a detta di molti economisti. Samaras, di fronte a questo scenario, ha giocato d'anticipo, sperando che lo spauracchio-Syriza possa fargli ottenere l'elezione alla presidenza dell'ex commissario europeo Dimas, a lui vicino.
Effetto domino sui mercati europei - Uno scenario quindi di forte incertezza politica che ha fatto sprofondare i mercati europei, spaventati da una nuova possibile crisi dell'area Euro. Milano ha perso quasi il 3%, in linea con le altre piazze. I principali listini europei hanno perso quasi 220 miliardi di euro di capitalizzazione. Ed è ripresa, parallelamente, la corsa agli acquisti del bene-rifugio Bund, col differenziale che torna sopra la soglia dei 130 punti. "Una tipica seduta di 'sell off', vendite da panico - spiega Vincenzo Longo di IG - con i mercati più rischiosi che sono finiti sotto pressione e acquisti sui titoli di stato più solidi, in particolare Bund tedeschi e Treasury americani. Il Bund a 10 anni ha infatti aggiornato i nuovi minimi storici, con redimento a 0,68%. Forti vendite hanno interessato i bond greci, con il rendimento sul decennale che si è portato sopra l'8% per la prima volta da una settimana: Visti i crescenti consensi intorno al partito di sinistra Syriza, i mercati temono che una sua vittoria possa tradursi in una nuova ristrutturazione del debito come quella già fatta nel 2012. Saremmo punto e daccapo".
Il commissario Moscovici minimizza - A tranquillizzare i mercati ci ha provato il commissario europeo agli Affari economici, Pierre Moscovici, secondo il quale, "se il governo di Atene ha spinto per un voto parlamentare significa che è fiducioso di potercela fare. I mercati sono sempre molto sensibili alle situazioni di incertezza politica - ha aggiunto - ma gli operatori dovrebbero forse mostrare più sicurezza di quella che hanno trasmesso finora. L'Eurogruppo ha piena fiducia nel lavoro svolto dalle autorità greche".