Domenica si conosceranno le pagelle degli istituti di credito rilasciate dall'Autorità bancaria europea. 15 le banche italiane coinvolte. In cosa consistono e quali effetti avranno
Ancora una manciata di ore e sapremo quali sono le banche europee a rischio, in caso di nuove crisi dell’economia. Domenica alle 12 l’Autorità bancaria europea (EBA) pubblicherà sul sito internet le “pagelle” delle 123 banche sottoposte all’esame della solidità dei bilanci dagli esperti della Bce e delle Banche centrali nazionali. Accanto a questi, gli Stress Test propriamente detti, saranno pubblicati anche i risultati delle analisi della Bce sulla qualità degli asset (AQR – Asset Quality Review) delle 130 principali banche europee. Sono 15 le banche italiane chiamate ad affrontare questo processo: Intesa Sanpaolo, Unicredit, Mediobanca, Mps, Ubi, Bpm, Banco Popolare, Bper, Carige, Credito Valtellinese, Popolare Sondrio, Popolare Vicenza, Credito Emiliano, Iccrea Holding, Veneto Banca.
La storia degli stress test - In seguito alla crisi finanziaria del 2008 (e il fallimento di Lehman Brothers) le banche centrali e le autorità di sorveglianza del sistema bancario hanno avviato (dagli Usa all’Europa) analisi approfondite sulla solidità dei bilanci bancari, per garantire la solidità delle stesse in caso di nuove crisi ed evitare che potenziali fallimenti bancari si riflettano sull’economia reale. In Europa i test sono stati condotti nel 2010 e nel 2011 in entrambi i casi tutte le banche italiane esaminate hanno superato il test.
I passaggi degli stress test - Nei primi mesi del 2014 il Comitato europeo per il rischio sistemico (l’agenzia dell’Ue responsabile della vigilanza sul sistema finanziario dell’Unione) ha ipotizzato uno scenario di particolare difficoltà che si potrebbe realizzare in caso di nuova crisi economica, che andrebbe a colpire il settore finanziario esponendolo al rischio di vedere i propri bilanci erosi o addirittura azzerati. Quindi l’Eba ha comunicato alle banche i 12000 elementi di analisi dei bilanci che sarebbero stati tenuti in conto nell’esame e ha sottoposto le stesse banche al test. I test sono stati sottoposti a un pool di autorità competenti (Bce, Eba, autorità nazionali e indipendenti) per dare una valutazione della solidità dei vari istituti. E quindi, domenica alle 12, i risultati di questo esame saranno resi noti.
I voti degli stress test - Le banche saranno giudicate e catalogate in base a un parametro, il CET1 (Common Equity Tier 1 ratio) che rappresenta, in estrema sintesi, la percentuale di capitale “sicurissimo” di cui una banca può disporre, ossia il capitale totale di cui una banca dispone al momento del test in rapporto ai suoi investimenti esposti a rischio. Per passare il test le banche devono avere un CET1 di almeno 8% al momento dell’inizio del test e in caso di scenario “normale” e non devono scendere sotto il 5,5% in caso di scenario “avverso”.
Cosa succede ai bocciati? In caso di Capital Shortfall (esigenza di capitale) le banche avranno un periodo di 2 settimane per presentare piani di raccolta capitali o dismissione asset per adeguarsi ai requisiti. Le banche che avranno fallito lo stress test in caso di scenario “normale”, avranno quindi 6 mesi per sistemare le proprie posizioni, quelle che avranno fallito solo il test per lo scenario “avverso” disporranno di 3 mesi in più. Nel frattempo , il 4 novembre, la Bce prenderà direttamente controllo della supervisione delle banche dell’Eurozona (le 30 principali saranno controllate direttamente dall’Eurotower, quelle di dimensioni inferiori dalle Banche centrali dei singoli stati). La Bce potrà quindi adottare misure di sorveglianza (fino all’iniezione di capitali pubblici) per garantire la solidità del sistema bancario dell’area Euro.
La storia degli stress test - In seguito alla crisi finanziaria del 2008 (e il fallimento di Lehman Brothers) le banche centrali e le autorità di sorveglianza del sistema bancario hanno avviato (dagli Usa all’Europa) analisi approfondite sulla solidità dei bilanci bancari, per garantire la solidità delle stesse in caso di nuove crisi ed evitare che potenziali fallimenti bancari si riflettano sull’economia reale. In Europa i test sono stati condotti nel 2010 e nel 2011 in entrambi i casi tutte le banche italiane esaminate hanno superato il test.
I passaggi degli stress test - Nei primi mesi del 2014 il Comitato europeo per il rischio sistemico (l’agenzia dell’Ue responsabile della vigilanza sul sistema finanziario dell’Unione) ha ipotizzato uno scenario di particolare difficoltà che si potrebbe realizzare in caso di nuova crisi economica, che andrebbe a colpire il settore finanziario esponendolo al rischio di vedere i propri bilanci erosi o addirittura azzerati. Quindi l’Eba ha comunicato alle banche i 12000 elementi di analisi dei bilanci che sarebbero stati tenuti in conto nell’esame e ha sottoposto le stesse banche al test. I test sono stati sottoposti a un pool di autorità competenti (Bce, Eba, autorità nazionali e indipendenti) per dare una valutazione della solidità dei vari istituti. E quindi, domenica alle 12, i risultati di questo esame saranno resi noti.
I voti degli stress test - Le banche saranno giudicate e catalogate in base a un parametro, il CET1 (Common Equity Tier 1 ratio) che rappresenta, in estrema sintesi, la percentuale di capitale “sicurissimo” di cui una banca può disporre, ossia il capitale totale di cui una banca dispone al momento del test in rapporto ai suoi investimenti esposti a rischio. Per passare il test le banche devono avere un CET1 di almeno 8% al momento dell’inizio del test e in caso di scenario “normale” e non devono scendere sotto il 5,5% in caso di scenario “avverso”.
Cosa succede ai bocciati? In caso di Capital Shortfall (esigenza di capitale) le banche avranno un periodo di 2 settimane per presentare piani di raccolta capitali o dismissione asset per adeguarsi ai requisiti. Le banche che avranno fallito lo stress test in caso di scenario “normale”, avranno quindi 6 mesi per sistemare le proprie posizioni, quelle che avranno fallito solo il test per lo scenario “avverso” disporranno di 3 mesi in più. Nel frattempo , il 4 novembre, la Bce prenderà direttamente controllo della supervisione delle banche dell’Eurozona (le 30 principali saranno controllate direttamente dall’Eurotower, quelle di dimensioni inferiori dalle Banche centrali dei singoli stati). La Bce potrà quindi adottare misure di sorveglianza (fino all’iniezione di capitali pubblici) per garantire la solidità del sistema bancario dell’area Euro.