Nel 58% dei casi la rinuncia avviene per motivi economici. La permanenza nelle località turistiche è di 9 notti (erano 11 nel 2013) e si spendono in media 742 euro a persona. Il giro d'affari è di 17mld (+4.6%), ma -15% rispetto al 2011
estate 2014: 28 mln di italiani in vacanza, erano 33,2 nel 2011 http://t.co/y0YF7AiiP5 pic.twitter.com/jt9UWPlXfs
— federalberghi (@federalberghi) 2 Agosto 2014
Secondo i dati elaborati dall'Osservatorio dell'associazione sindacale di categoria degli albergatori, il 58% non partirà per motivi economici (era il 54% nel 2013), il 24% per motivi di salute, il 14% per problemi famiglia, il 6,5% per questioni lavorative mentre il 5% indica che farà vacanze in un altro periodo.
Si riducono i tempi di permanenza in vacanza - Sono mediamente 9, rispetto alle 11 del 2013, le notti di permanenza in vacanza. Nell'81% dei casi (oltre 22,7 milioni) gli italiani rimarranno in Italia (erano l'87% del 2013) mentre nel 18% dei casi (oltre 5 milioni) andranno all'estero (erano il 13% l'anno scorso).
Si spende un po' di più - Ed è di 742 euro (rispetto ai 723 euro del 2013) la spesa stimata per la vacanza estiva principale, comprensiva di viaggio, vitto, alloggio e divertimenti. Nel dettaglio, per la vacanza in Italia vengono spesi in media a persona 660 euro rispetto ai 670 Euro del 2013. Per la vacanza oltreconfine la spesa media pro-capite si attesta invece sui 1.080 euro rispetto ai 1.062 euro del 2013.
Il giro d'affari complessivamente prodotto, considerando l'incremento d'italiani all'estero con conseguente spesa maggiorata rispetto alla vacanza nel Bel Paese, è di 17 miliardi di euro, in aumento del 4,6% rispetto all'estate 2013 (quando l'importo fu di 16,2 miliardi di euro).