Flessibilità, Padoan: "Nessun problema con la Germania"

Economia

Dal presidente della Bundesbank erano arrivate critiche al governo italiano: "Non si cresce con i debiti". Replica di Palazzo Chigi: "Non abbiamo paura". Il portavoce della Merkel: "Roma e Berlino vogliono Ue competitiva"

"Non c'è alcun problema con la Germania". A gettare acqua sul fuoco delle polemiche scaturite dalle parole del presidente della Bundesbank sull'Italia e Pier Carlo Padoan. Il ministro dell'Economia italiano, ha poi spiegato di aver "avuto un lungo colloquio con il mio amico Schäuble (il ministro delle Finanze tedesco, ndr)". Toni concilianti anche dal portavoce dell'esecutivo di Berlino, Steffen Seibert: "Italia e Germania vogliono entrambe che le istituzioni europee lavorino per gli interessi essenziali della gente, per le sfide essenziali" dell'Ue, "una di queste è il benessere" dei cittadini che può essere procurato "solo attraverso la competitività".

Lo scontro tra Bundesbank e governo italiano - La tensione tra il governo italiano e la Bundesbank è scoppiata nella serata di giovedì, quando Jens Weidmann, presidente della Bundesbank, da Berlino ha lanciato un monito al premier Matteo Renzi, davanti a una platea di conservatori della Cdu attaccando la flessibilità sul patto di bilancio. Weidmann ha detto che le riforme "vanno fatte e non solo annunciate" e ribadito che "fare più debito non porta crescita".

Dura reazione italiana - Durissima la reazione del governo italiano: "Se la Bundesbank pensa di farci paura forse ha sbagliato paese. Sicuramente, ha sbagliato governo".  Nel pomeriggio di giovedì era stato il presidente Giorgio Napolitano a sottolineare il lungo percorso compiuto dall'Italia:  "Bisogna dire che abbiamo fatto molto: l'aggiustamento della finanza pubblica che c'è stato in Italia negli ultimi anni può sfidare qualsiasi termine di paragone", aveva detto il presidente incontrando i commissari dell'Euroesecutivo in visita a Roma, per l'avvio del semestre europeo.

Timore per i tassi bassi - Le decisioni prese la settimana scorsa al vertice europeo "contengono il pericolo che sia colto più che mai il pretesto per una interpretazione morbida" del fiscal compact, aveva detto inoltre il presidente della Bundesbank. "Questo penalizza la credibilità del patto di stabilità e crescita". Weidmann ha segnalato inoltre che i tassi sui titoli di stato di Italia e Spagna "non sono mai stati così bassi". Una situazione che non aiuta a irrobustire la volontà riformatrice dei paesi sovraindebitati: "C'è il timore che i tassi bassi non siano usati per consolidare i bilanci, quanto piuttosto per finanziare altre spese".  Pura dottrina Weidmann, che non ha perso l'occasione per una frecciatina ironica contro Renzi: "Matteo Renzi dice che la foto dell'Europa è il volto della noia, e ci dice anche cosa dobbiamo fare...", ha commentato.

Schäuble: "Bisogna essere pragmatici"
- Jens Weidman ha parlato al fianco del ministro delle Finanze Wolfgang Schäuble che è apparso nei panni insoliti di una colomba, ricordando la complessità dei rapporti europei e invitando al pragmatismo. Citando due volte i colloqui con Pier Carlo Padoan, Schaueble ha detto che si è parlato di come migliorare la flessibilità in alcuni Paesi. Non è possibile, ha esemplificato, che i 6 miliardi destinati alla occupazione non siano utilizzati perché non vi è la possibilità di farlo. Poi il ministro ha allargato l'orizzonte del suo discorso: "Saremo pragmatici. Per cambiare i trattati in Europa servono due anni", non si può ogni volta passare attraverso il sentiero stretto delle regole.

Mogherini: "Nessuna crisi diplomatica con l'Italia - Venerdì mattina, oltre alle parole del ministro dell'Economia italiano Padoan soo arrivate quelle del ministro degli Esteri Mogherini, che ha assicurato che con Berlino c'è "un filo diretto" e non è in corso nessuna crisi diplomatica.

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