Alitalia-Etihad, l'accordo è a un passo

Economia
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L'annuncio del ministro Lupi: "Siamo arrivati alla conclusione". Attesa la proposta formale da Abu Dhabi. Intanto, è stato convocato a Milano per il pomeriggio del 14 il Cda del vettore italiano

Via libera del governo alla proposta che Etihad si appresta ad inviare ad Alitalia: "Il Governo condivide il piano e aspetta la lettera di intenti", annuncia il ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, dopo un lungo incontro con il numero uno della compagnia di Abu Dhabi, James Hogan, che il 10 aprile ha visto Renzi.
"Sono momenti febbrili di trattativa", è il clima ai piani alti di Alitalia. Il dossier è in chiusura, con la lettera di intenti attesa entro il 14 aprile, quando si riunirà il consiglio di amministrazione della compagnia italiana, come conferma l'a.d di Alitalia Loyalty, Lucio Attina'.

Dossier in chiusura - Hogan ha lasciato Roma dopo una stretta finale con il Governo italiano e con i vertici di Alitalia. Una ultima messa a punto c'è stata con l'amministratore delegato Gabriele del Torchio, con cui il confronto è continuo, ed è stato serrato negli ultimi tre giorni che Hogan ha trascorso nella capitale. Ma il passaggio chiave per la chiusura del dossier è stato il 10 aprile, con la visita di Hogan a Palazzo Chigi: un ultimo confronto ai massimi livelli del governo italiano, con il premier Matteo Renzi ed il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Graziano Delrio.
Infine, l'ultima messa a punto con il ministro Lupi; e con il via libera del Governo ora è solo questione di attendere che la proposta formale da Abu Dhabi: "I tempi non li decide il Governo, ma Alitalia ed Etihad. Ma siamo arrivati alla conclusione", dice Lupi.

Il nodo esuberi - I sindacati sono in preallarme, non hanno notizie ufficiali ma temono le indiscrezioni su un forte impatto sul lavoro. Sventata con l'accordo del 14 gennaio la cig a zero ore, c'è ora il rischio che Etihad possa voler riaprire questa strada per gestire un numero di esuberi che potrebbe oscillare da un minino di 2.500 ad un massimo di circa 3.100; mentre si teme anche un taglio del costo del lavoro con una riduzione degli stipendi. Ma il ministro Lupi rassicura: "Tutto quello che ho letto sui giornali non è vero".

I temi sul tavolo -
Diversi i temi di politica industriale che, invece, potrebbero essere stati sul tavolo dell'ultimo confronto con il governo: dal ruolo degli hub di Fiumicino e Malpensa, al collegamento dell'aeroporto capitolino alla rete ferroviaria ad alta velocità, alla liberalizzazione di slot a Linate.
La lettera d'intenti svelerà anche i contorni definitivi dell'operazione, con la compagnia di Abu Dhabi che dovrebbe investire 250-300 milioni in Alitalia (cifra che, nei rumors, è salita anche a 500) e puntare ad una ristrutturazione del debito con le banche creditrici per almeno 400 milioni.

"Momenti febbrili di trattativa" - A parlare di "momenti febbrili di trattativa" è stato il manager del gruppo italiano Lucio Attinà. "Il Cda di lunedì 14 mi risulta essere stato confermato", dice, e "se dovesse arrivare la lettera di Etihad, il primo obbligo di un amministratore delegato dovrà essere quello di informare gli azionisti e decidere come procedere"; chiusa la due diligence, "adesso si tratta di capire quali sono le richieste concrete": è "una fase molto delicata". Nessun commento di Hogan, intercettato dai giornalisti in partenza a Fiumicino.

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