Istat: nel 2013 produzione industriale calata del 3%

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Male anche il mese di dicembre, con un calo dello 0,7%, dopo tre mesi di ripresa. Aumentano solo beni intermedi e industria farmaceutica. Camusso: "Il Paese è in una situazione drammatica, sbagliato l'ottimismo per il 2014"

Chiusura d'anno negativa per la produzione industriale che, secondo quanto riferisce l'Istat, archivia il 2013 con un calo del 3% rispetto al 2012 e a dicembre torna in rosso dopo tre mesi di rialzi consecutivi. In particolare, l'indice è in diminuzione dello 0,9% rispetto a novembre e dello 0,7% su base annua. Nella media del trimestre ottobre-dicembre l'indice registra invece un aumento dello 0,7% rispetto al trimestre precedente. Secondo le previsioni degli analisti di Intesa Sanpolo, la produzione industriale registrerà "una ripresa vicina all'1% nel 2014". Per il senior economist Servizio Studi di Intesa, i dati sono "un chiaro segnale che la ripresa resta modesta e soggetta a rischi (la nostra stima sulla crescita del Pil nel 2014 è di appena 0,5%)".

In aumento  beni intermedi - L'Istat certifica che a dicembre l'indice destagionalizzato segna una variazione positiva nel comparto dei beni intermedi (+0,1%), mentre diminuiscono i comparti dei beni strumentali (-2,5%), dei beni di consumo (-0,4%) e dell'energia (-0,2%). Gli indici corretti per gli effetti di calendario registrano, a dicembre 2013, un solo aumento tendenziale nel comparto dei beni intermedi (+5,6%). Sono in flessione i beni strumentali (-5,6%), l'energia (-3,2%) e, in misura più contenuta, i beni di consumo (-1,0%).

Cali maggiori nella produzione di macchinari - Per quanto riguarda i settori di attività economica, a dicembre, i comparti che registrano la maggiore crescita tendenziale sono quelli della produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+8,0%), della fabbricazione di apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche (+7,5%) e della metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (+7,4%). Le diminuzioni maggiori si registrano nei settori della fabbricazione di macchinari e attrezzature n.c.a (-9,9%), delle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-6,9%) e della fabbricazione di computer, prodotti di elettronica e ottica, apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi (-6,5%).

Camusso: "Il Paese è in una situazione drammatica" - Federconsumatori e Adusbef parlano di una "nuova, allarmante frenata" che "va di pari passo con la preoccupante contrazione dei consumi registrata negli ultimi anni". Per il Codacons, "la nuova priorità del Governo" deve essere "aiutare chi fatica ad arrivare a fine mese". Il leader della Cgil, Susanna Camusso, lancia l'allarme: il paese è "in una situazione drammatica", e il governo deve fare subito delle scelte. "Lo abbiamo detto lungamente - aggiunge Camusso - l'ottimismo con cui veniva detto che il 2014 sarebbe stato l'anno della ripresa ci era sempre parso sbagliato". Sulla stessa linea, il segretario confederale della Uil, Antonio Foccillo, che osserva: "Nonostante l'ottimismo del Governo su una presunta ripresa dell'economia ancora una volta l'Istat conferma un calo, congiunturale e tendenziale, della produzione industriale".

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