Imu, si lavora al taglio della mini-imposta

Economia

Si cercano le risorse per evitare il pagamento del supplemento a carico dei cittadini. Sindaci sul piede di guerra. Secondo la Cgia di Mestre l'importo massimo oscilla tra i 71 e i 104 euro

E' ancora bagarre sull'Imu e in particolare sulla mini-imposta che i cittadini di alcuni comuni, quelli che hanno alzato l'aliquota in corso d'opera, potrebbero essere chiamati a pagare a gennaio. Non è escluso infatti che la norma si possa cambiare trovando le coperture anche per questo ultimo pezzo: una delle ipotesi all'orizzonte è quella di coprire la maggiorazione applicata dai Comuni con l'aumento dell'acconto Iva.
Intanto, mentre i sindaci sono sul piede di guerra, il ministro dell'Economia Saccomanni ribadisce che "l'imposta è indispensabile".

Da Roma a Napoli rischio mini-Imu fra 10 e 104 euro -
Al momento però sono ancora avvolte nell'incertezza le stime e le ipotesi della 'stangatina' della mini Imu che sarà a carico sui proprietari di case nei comuni che hanno deliberato l'aumento dell'aliquota base del 4 per mille. Il 40% della differenza tra quanto pagato con aliquota standard e quanto invece bisognerebbe pagare con aliquota maggiorata è a carico dei contribuenti. Si parla di oltre 2200 comuni fra i quali Roma, Milano e Napoli mentre fino al 9 dicembre c'è tempo per gli enti locali per ritoccare la decisione e pubblicare la delibera.
Secondo la Cgia di Mestre l'importo massimo oscilla tra i 71 e i 104 euro ipotizzando la situazione più sfavorevole nella quale si potrebbe trovare un proprietario di prima casa di un'abitazione di tipo civile con una rendita attorno ai 600 euro, che corrisponde all'aumento dell'aliquota Imu 2013 di due punti (dal 4 al 6 per mille). Per la Uil l'aggravio sarà di 33 euro medi, per i 12,6 milioni di contribuenti residenti nei Comuni con punte di 58 euro a Torino, 51 euro a Napoli, 45 euro ad Ancona e 43 euro a Roma.

Il 3 dicembre la manovra torna alla Camera - Martedì 3 dicembre, intanto, la Legge di Stabilità inizia la seconda lettura, quella di Montecitorio. Giovedì 5 scade il termine per la presentazione degli emendamenti in Commissione Bilancio, per entrare nel vivo però dopo il 10 dicembre. Per tornare poi al Senato ed essere varata velocemente e in via definitiva a fine dicembre. Molti i nodi rimasti da sciogliere dopo l'esame del Senato finito, come noto, con un nulla di fatto in commissione e un maxiemendamento sul quale il Governo ha posto la fiducia. Tra le modifiche già annunciate si va dalla casa alle spiagge, agli stadi passando per le pensioni, la sanatoria delle cartelle Equitalia e i risarcimenti dei familiari delle vittime delle stragi.

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