Nel suo rapporto sulla stabilità finanziaria la Banca centrale europea sottolinea come il differenziale nel nostro paese è sceso solo di 30 punti, contro i 50/55 di quello spagnolo e irlandese. E avverte: "Il risanamento è ancora incompiuto"
"Le incertezze politiche durante l'estate hanno limitato il calo dello spread in Italia". A dirlo, nel suo rapporto sulla stabilità finanziaria è la Banca Centrale Europea. Negli ultimi mesi il differenziale Btp-Bund è calato nella misura di 30 punti mentre in Spagna e Irlanda si sono visti cali di 55 e 50 punti base, spiega il rapporto.
La questione debito pubblico - La Bce punta il dito sul nostro paese anche quando affronta il tema del debito pubblico. Nel grafico, che mette a confronto i vari paesi euro, viene infatti evidenziato l'alto debito dell'Italia e il fatto che il Paese sia proprio sulla linea del 3% per quanto riguarda il rapporto deficit/Pil. "Gli sforzi per risanare i conti pubblici hanno contribuito a migliorare la fiducia sui mercati finanziari" spiega il bollettino, che però avverte: "Il risanamento resta tuttavia incompiuto in molti paesi" e dunque "è necessario continuare col consolidamento di bilancio e le riforme strutturali".
Rischi arrivano dall'esterno dell'eurozona - La Banca Centrale avverte che "rispetto agli ultimi anni, i rischi macro-finanziari per la stabilità finanziaria dell'eurozona provengono in modo sempre più crescente dall'esterno". "Questi rischi derivano soprattutto dalle persistenti incertezze sulla crescita economica nel breve termine dei paesi emergenti e dei paesi sviluppati fuori dall'euro, da eventuali correzioni nei mercati finanziari e da un ulteriore aumento nel prezzo delle materie prime".
Indicatori vicini al livello pre-crisi - Nella Financial Stability Review Semestrale, la Bce sottolinea che i rischi chiave per la stabilità finanziaria della zona euro sono gli shock economici e finanziari, le tensioni sui mercati del debito sovrano, le turbolenze dei mercati finanziari globali e le difficoltà di finanziamento delle banche dei paesi periferici della zona euro. "Gli indicatori che misurano lo stress sistemico sono tornati vicino ai livelli pre-crisi", si legge nel rapporto. “Gli indicatori di stress e i fondamentali dell'area euro suggeriscono un alleggerimento delle tensioni sul mercato finanziario, particolarmente sul fronte del funding bancario".
La questione debito pubblico - La Bce punta il dito sul nostro paese anche quando affronta il tema del debito pubblico. Nel grafico, che mette a confronto i vari paesi euro, viene infatti evidenziato l'alto debito dell'Italia e il fatto che il Paese sia proprio sulla linea del 3% per quanto riguarda il rapporto deficit/Pil. "Gli sforzi per risanare i conti pubblici hanno contribuito a migliorare la fiducia sui mercati finanziari" spiega il bollettino, che però avverte: "Il risanamento resta tuttavia incompiuto in molti paesi" e dunque "è necessario continuare col consolidamento di bilancio e le riforme strutturali".
Rischi arrivano dall'esterno dell'eurozona - La Banca Centrale avverte che "rispetto agli ultimi anni, i rischi macro-finanziari per la stabilità finanziaria dell'eurozona provengono in modo sempre più crescente dall'esterno". "Questi rischi derivano soprattutto dalle persistenti incertezze sulla crescita economica nel breve termine dei paesi emergenti e dei paesi sviluppati fuori dall'euro, da eventuali correzioni nei mercati finanziari e da un ulteriore aumento nel prezzo delle materie prime".
Indicatori vicini al livello pre-crisi - Nella Financial Stability Review Semestrale, la Bce sottolinea che i rischi chiave per la stabilità finanziaria della zona euro sono gli shock economici e finanziari, le tensioni sui mercati del debito sovrano, le turbolenze dei mercati finanziari globali e le difficoltà di finanziamento delle banche dei paesi periferici della zona euro. "Gli indicatori che misurano lo stress sistemico sono tornati vicino ai livelli pre-crisi", si legge nel rapporto. “Gli indicatori di stress e i fondamentali dell'area euro suggeriscono un alleggerimento delle tensioni sul mercato finanziario, particolarmente sul fronte del funding bancario".