Cresce l'e-commerce italiano. Soprattutto grazie al mobile

Economia
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Sale a 11 miliardi il valore del commercio elettronico tricolore. A trainare la crescita smartphone e tablet. Ma rispetto al resto d'Europa e ad altri Paesi avanzati il comparto rimane piccolo. I DATI

di Raffaele Mastrolonardo

Avanti, soprattutto grazie al mobile. Ma sempre un po' indietro rispetto agli altri. La fotografia dell'e-commerce italiano scattata da uno studio degli Osservatori del Politecnico di Milano resta ancora in bianco e nero. Da una parte un mercato che cresce a due cifre (più 18 %) rispetto al 2012 fino a superare gli 11 miliardi di euro. Dall'altra una quota sul totale delle vendite (3%) che risulta contenuta rispetto ai Paesi europei più avanzati. Insomma, il commercio elettronico tricolore si muove ma non ancora abbastanza. Anche se l'impatto sugli acquisti offerto da tablet e smartphone lascia ben sperare così come il numero di “web shopper”, gli utenti che hanno acquistato qualcosa online negli ultimi tre mesi, salito a 14 milioni.“Il dato degli smartphone e dei tablet è certamente confortante perché il contributo alla crescita complessiva è significativo”, spiega Riccardo Mangiaracina, responsabile ricerca dell'Osservatorio e-commerce B2C del Politecnico di Milano.



A tutto tablet - Se si sceglie di considerare il bicchiere mezzo pieno infatti non si può che guardare alle tecnologie mobili. Secondo l'indagine, infatti, è proprio su questo fronte che si registra il maggiore balzo in avanti. Il mobile commerce via telefonini intelligenti è salito nel 2013 fino a 500 milioni di euro con un balzo del 255 % rispetto all'anno precedente. Ancora meglio, quanto a volumi spostati, fanno i tablet: le vendite tramite tavoletta hanno raggiunto il traguardo del  miliardo di euro. Complessivamente, gli acquisti effettuati grazie a dispositivi che permettono di comprare in mobilità rappresentano il 12 % del totale. “Solo gli smartphone – spiega Mangiaracina – hanno contribuito con 350 milioni di euro alla crescita totale, circa il 20 %. Se simili cifre si ripetessero nel 2014 davvero i dispositivi mobili potrebbero spingere l'e-commerce italiano nel futuro”

Dove andiamo in vacanza? - Se si guarda ai settori di acquisto, è il turismo quello al quale gli italiani sono più affezionati quando si stratta di usare Internet: il 43 % delle spese effettuate via web riguarda infatti questo ambito, con i biglietti di viaggio e le camere d'albergo a farla da padroni. Seguono, a debita distanza, abbigliamento (12 %), informatica ed elettronica (11%) e assicurazioni (10%). Il turismo è anche il settore nel quale la quota di spesa via Internet è più alta rispetto al totale degli acquisti del comparto: 1 euro su cinque (20 %) arriva nelle casse degli operatori lungo canali digitali. Tassi più bassi per l'elettronica (7,5 %) ma in crescita rispetto all'anno precedente. Segno che la passione degli italiani per gadget e tecnologia documentata anche da altre indagini trova un riscontro anche quando si parla di commercio.

Più indietro – Resta comunque, dice la ricerca, un certo divario tra l'Italia e altri Paesi avanzati. Il tasso di penetrazione dell'e-commerce (ovvero la percentuale di acquisti effettuati da consumatori via Internet rispetto al totale) rimane inferiore ad altre nazioni. Il nostro 3 % impallidisce rispetto rispetto al 14 % del Regno Unito e all'8 % della Germania. Anche Francia (6 %) e Spagna (4,5 %) fanno meglio di noi. Altra anomalia dell'e-commerce nostrano risulta la prevalenza degli acquisti di  servizi rispetto ai prodotti: 61 % contro 39 %. Negli altri mercati principali, la quota dei prodotti prevale con percentuali che vanno dal 65 all'80 %. Si tratta, secondo gli autori della ricerca, di un problema di offerta. “Il problema maggiore rispetto ad altri Paesi è che settori assai importanti nel paniere di spesa degli italiani – come il cibo o l'arredamento - non hanno una presenza commerciale online e questo priva il mercato di brand riconoscibili che potrebbero attrarre consumatori”, conclude Mangiaracina.

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