Alitalia, futuro a rischio. Si punta su Air France

Economia

Proseguono a oltranza gli incontri fra Governo, azienda e banche. L'obiettivo: arrivare all'integrazione con i francesi, passando per il sostegno da parte di un socio pubblico. Scaroni: "Non possiamo tenere in vita la compagnia noi con il carburante"

Fumata nera su Alitalia. L'incontro di Palazzo Chigi, con il quale il governo sperava di sbloccare le risorse necessarie alla sopravvivenza della compagnia aerea, si è risolto in un nulla di fatto e quindi la trattativa proseguirà a oltranza, con l'obiettivo di arrivare all'integrazione con Air France passando per il sostegno da parte di un soggetto pubblico. Questo lo scenario che hanno descritto fonti vicine al dossier riportate dall'agenzia Ansa. Scenario nel quale non è chiaro quale possa essere l'eventuale ruolo di Ferrovie: il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi ha infatti chiarito che il governo non ha mai proposto l'ingresso di Fs in Alitalia, ma sono molti i rumors secondo cui oggi l'ad Mauro Moretti avrebbe comunque fatto visita, in giornata, nel palazzo del governo.

L'incontro, al quale hanno partecipato per l'Esecutivo il premier Enrico Letta, i ministri dell'Economia Fabrizio Saccomanni, dello Sviluppo economico Flavio Zanonato e dei Trasporti Maurizio Lupi e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Filippo Patroni Griffi, per l'azienda l'ad Gabriele Del Torchio e il presidente Roberto Colaninno, per le banche l'ad di Unicredit Federico Ghizzoni e il direttore generale di Intesa Gaetano Miccichè, oltre all'ad di Atlantia Giovanni Castellucci, si è dunque concluso senza quell'accordo "di sistema" che doveva consentire alla compagnia di ottenere i 300 milioni di risorse di cui ha bisogno per sostenere il piano industriale 2013-2016. Le banche, evidentemente, non hanno dato il via libera e anche i fornitori si sono chiamati fuori. Dagli Stati Uniti l'ad Paolo Scaroni ha infatti tagliato la testa al toro: "Non possiamo certo - ha osservato - aumentare il fido ad una società il cui futuro non ci dà sicurezza. Se non riscuote la fiducia degli azionisti non possiamo tenerla in vita noi con il carburante".

La soluzione più realistica, a questo punto, è dunque quella di un'integrazione con Air France, alla quale però la compagnia deve essere "accompagnata" da un soggetto pubblico. E' sulla ricerca di questo "cavaliere bianco" che, adesso, si concentra il governo. L'ipotesi che possa trattarsi di Ferrovie, circolata con una certa insistenza nel corso dell'ultimo fine settimana, non trova però conferme: il ministro Lupi ha infatti chiarito che il governo "non ha mai proposto" l'ingresso della società nella compagnia aerea, tuttavia si rincorrono le voci, non confermate ne' smentite, di una visita dell'ad Mauro Moretti a palazzo Chigi, per un incontro riservato. Anche la dichiarazione del viceministro all'Economia, Stefano Fassina, secondo cui "la discussione è a 360 gradi" lascia spazio a diverse interpretazioni.

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