Secondo il Fondo monetario internazionale continuano a prevalere consistenti rischi al ribasso per le economie avanzate ma anche per i paesi emergenti: "Nella zona Euro le tensioni sociali e politiche stanno danneggiando l'impulso alle riforme"
La crescita mondiale resta debole e all'orizzonte della congiuntura globale continuano a prevalere consistenti rischi al ribasso. Sono le ultime considerazioni del Fondo Monetario Internazionale contenute nella bozza del World Economic Outlook e che hanno portato lo stesso Fmi a rivedere al ribasso le stime relative alla crescita mondiale di quest'anno e del prossimo.
"La disoccupazione resterà a un livello inaccettabilmente elevato in molte economie avanzate così come in vari paesi emergenti", sostiene il Fondo Monetario Internazionale.
"La crescita mondiale è ancora debole e i rischi al ribasso sono diventati più marcati", sostengono gli esperti che indicano nei rischi le conseguenze del rallentamento della Cina, della politica monetaria Usa e di una possibile stagnazione in Eurolandia. All'orizzonte anche possibili rischi geopolitici.
"Tensioni sociali danneggiano riforme eurozona" - Per quanto riguarda l'area euro "la crescita inizia a riprendere, ma è sempre molto debole. La disoccupazione è molto alta e le tensioni sociali e politiche stanno danneggiando l'impulso alle riforme". Per il Fondo Monetario Internazionale sono essenziali "misure per assicurare la stabilità finanziaria" e dunque sostenere la ripresa. Al fine di aumentare la crescita e la creazione di posti di lavoro, saranno inoltre essenziali riforme strutturali più profonde per aumentare la competitività e la produzione potenziale.
"Bce valuti nuovo supporto" - "Rafforzare l'unione monetaria, con una forte unione bancaria sarà cruciale e deve comprendere un meccanismo unico di supervisione e risoluzione" delle crisi. "La Bce dovrebbe valutare un ulteriore supporto di politica monetaria", suggerisce il Fondo Monetario Internazionale.
Oltre alle misure che riguardano più l'unione nel suo insieme, a livello nazionale, secondo i tecnici di Washington, "c'è bisogno di chiari programmi di riforme strutturali e di bilancio, così come di politiche più prevedibili". I policy maker dovrebbero in particolare "migliorare ulteriormente la qualità degli aggiustamenti di bilancio allargando la base imponibile e riformando il sistema degli sgravi fiscali".
In sostanza, secondo il Fmi, visto che tutti questi fattori "si rafforzano a vicenda, una risposta vigorosa su tutti i fronti è il miglior modo di agire. La risposta deve comunque essere supportata da comprensive riforme dei mercati del lavoro, finanziari, dei prodotti e dei servizi".
"La disoccupazione resterà a un livello inaccettabilmente elevato in molte economie avanzate così come in vari paesi emergenti", sostiene il Fondo Monetario Internazionale.
"La crescita mondiale è ancora debole e i rischi al ribasso sono diventati più marcati", sostengono gli esperti che indicano nei rischi le conseguenze del rallentamento della Cina, della politica monetaria Usa e di una possibile stagnazione in Eurolandia. All'orizzonte anche possibili rischi geopolitici.
"Tensioni sociali danneggiano riforme eurozona" - Per quanto riguarda l'area euro "la crescita inizia a riprendere, ma è sempre molto debole. La disoccupazione è molto alta e le tensioni sociali e politiche stanno danneggiando l'impulso alle riforme". Per il Fondo Monetario Internazionale sono essenziali "misure per assicurare la stabilità finanziaria" e dunque sostenere la ripresa. Al fine di aumentare la crescita e la creazione di posti di lavoro, saranno inoltre essenziali riforme strutturali più profonde per aumentare la competitività e la produzione potenziale.
"Bce valuti nuovo supporto" - "Rafforzare l'unione monetaria, con una forte unione bancaria sarà cruciale e deve comprendere un meccanismo unico di supervisione e risoluzione" delle crisi. "La Bce dovrebbe valutare un ulteriore supporto di politica monetaria", suggerisce il Fondo Monetario Internazionale.
Oltre alle misure che riguardano più l'unione nel suo insieme, a livello nazionale, secondo i tecnici di Washington, "c'è bisogno di chiari programmi di riforme strutturali e di bilancio, così come di politiche più prevedibili". I policy maker dovrebbero in particolare "migliorare ulteriormente la qualità degli aggiustamenti di bilancio allargando la base imponibile e riformando il sistema degli sgravi fiscali".
In sostanza, secondo il Fmi, visto che tutti questi fattori "si rafforzano a vicenda, una risposta vigorosa su tutti i fronti è il miglior modo di agire. La risposta deve comunque essere supportata da comprensive riforme dei mercati del lavoro, finanziari, dei prodotti e dei servizi".