Iva, più vicina l'ipotesi dell'aumento al 22% da ottobre

Economia

I richiami dell'Europa rendono difficile bloccare lo scatto di un punto percentuale dell'aliquota. Delrio: "Non abbiamo la copertura completa". Il Pdl insorge: "Letta smentisca". Contrario anche il Pd. Allarme di Confcommercio: "Crollerebbero i consumi"

Lo stop all'aumento dell'Iva che dovrebbe scattare il primo ottobre è sempre più in forse. Il rallentamento dell'economia e i richiami dell'Europa ad un riequilibrio della tassazione sui redditi immobiliari e sui consumi, ribaditi dal commissario Ue Olli Rehn, rendono più difficile l'intervento che blocchi lo scatto di un punto percentuale dell'Iva. E il nodo Iva si ripercuote sulla maggioranza. Il Pdl insorge e minaccia l'esecutivo. La Ue ha intanto confermato che spetta al governo "decidere se sarà necessario" l'aumento anche se, secondo uno studio pubblicato su Le Monde, l'Italia perde ogni anno 36 miliardi sull'Iva evasa. E arriva anche l'allarme di Confcommercio: "Ci sarebbe un crollo dei consumi"

Delrio: "Non abbiamo copertura" - "L'obiettivo del governo" è evitare l'aumento dell'Iva ma "ad oggi non abbiamo la copertura completa", ha spiegato a martedì sera a Ballarò il ministro degli Affari regionali, Graziano Delrio. "Non sappiamo se l'Iva sarà sicuramente bloccata. Sicuramente queste sono ore decisive. Non possiamo fare giochi. Le cose che facciamo devono essere certificate e serie". Anche il sottosegretario all'Economia Pier Paolo Baretta del Pd ha ammesso che "non si può bloccare l'aumento dell'Iva all'infinito perché è già previsto, ci sono soldi già spesi. Quindi è difficile cambiare adesso le carte in tavola. Naturalmente possiamo pensare ancora di farlo: ma il quadro deve essere certo".

Scontro politico - Il nodo Iva rischia di diventare una bomba ad orologeria sul fronte politico. Il premier Letta non si è sbilanciato, limitandosi a dire che il governo "sta lavorando", anche se ha lasciato intendere che lo stop dell'aumento previsto è complicato. Renato Brunetta, capogruppo dei deputati Pdl alla Camera ha chiesto che Letta smentisca l'aumento dell'Iva e "onori" gli impegni presi nell'atto di nascita del governo", aggiungendo che "se aumenterà l'Iva non ci sarà più la maggioranza". Anche Renato Schifani, presidente dei senatori del Pdl, ha ribadito che "l'aumento dell'Iva porterebbe più danni che vantaggi. Più che seguire i consigli dell'Europa, è tempo di far prevalere il buon senso sulla logica del rigore, senza penalizzare i consumatori e le attività produttive".

Contrari anche la Lega e Fratelli d'Italia. "Aumentare l'Iva in questo momento uccide il Paese", ha detto Guido Crosetto di Fdi mentre il capogruppo della Lega Nord in commissione Lavoro alla Camera, Massimiliano Fedriga, ha dichiarato: "Un eventuale aumento dell'Iva provocherebbe la chiusura di migliaia di esercizi commerciali con un conseguente crollo dell'occupazione".

Il Pd spaccato - Lo scontro in maggioranza è forte: anche diversi esponenti del Pd chiedono di scongiurare l'aumento. ''Sarebbe un duro colpo per le famiglie e le imprese e finirebbe per deprimere ulteriormente i consumi. Mi auguro che il governo faccia tutto il possibile per evitarlo", ha detto il capogruppo Pd alla Camera Roberto Speranza. La soluzione per evitare l'aumento dell'Iva, secondo il viceministro dell'Economia Stefano Fassina, sarebbe quella di "rivedere l'intervento sull'Imu. Confermiamo la cancellazione per il 90% dei proprietari e lasciamo contribuire il 10% delle abitazioni di maggior valore". A questa proposta ha replicato Brunetta: "Con queste dichiarazioni irresponsabili Fassina continua a produrre confusione e incertezza".

La posizione dell'Ue - "Spetta al governo decidere se sarà necessario". Simon O'Connor, portavoce del commissario Ue all'economia, Olli Rehn, ha risposto così a chi gli chiedeva un giudizio sul possibile aumento dell'Iva in Italia. Il portavoce ha però aggiunto che nell'incontro di ieri con Rehn a Roma, il ministro all'economia Fabrizio Saccomanni "ha assicurato Rehn che il governo mantiene pienamente l'impegno a rispettare gli obiettivi di bilancio per quest'anno".

Intanto però, uno studio della Commissione europea, anticipato oggi dal quotidiano Le Monde, rivela che l'Italia è il Paese europeo che perde ogni anno più entrate per colpa dell'evasione dell'Iva. Nel 2011 la differenza tra l'Iva che lo Stato italiano avrebbe dovuto incassare e quella che ha incassato è stata di 36,1 miliardi di euro, quattro in più che in Francia (32,2 miliardi) e quasi dieci in più che in Germania (27 miliardi).

Confcommercio: aumento amplia crollo consumi - Un altro allarme arriva da una previsione di Confcommercio, secondo cui tra gli effetti dell'aumento dell'Iva ci sarebbero: un impatto sui consumi che amplifica il crollo stimato a fine anno a -2,4%, con una riduzione ulteriore dello 0,1%, e un incremento dei prezzi, tra ottobre e novembre, dello 0,4%. La perdita di produzione comporterebbe, a regime, una riduzione di 10 mila posti di lavoro.

Obiettivi di crescita - Per rimandare l'aumento dell'Iva sarebbe necessario un miliardo di euro, ma l'opzione sembra ormai sfumare. Cercando di muoversi intanto anche in direzione della crescita, il governo sta mettendo a punto anche un nuovo strumento di attrazione degli investimenti esteri. Il "Destinazione Italia", avrà lo scopo di veicolare "politiche e riforme per migliorare l'ambiente imprenditoriale in Italia, aumentare l'attrattività del nostro Paese e valorizzare asset pubblici". Oggetto di un incontro a Palazzo Chigi tra il premier Enrico Letta, il ministro degli Esteri, Emma Bonino, dell'Economia, Saccomanni, e dello Sviluppo, Flavio Zanonato, il provvedimento potrebbe arrivare sul tavolo del Cdm entro fine settembre.

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