Ue: Italia tagliata fuori dalle Regioni più competitive

Economia

Nell'indice stilato dalla Commissione europea al primo posto della classifica c'è Utrecht, in Olanda. La Lombardia scivola dalla posizione numero 95 del 2010 alla 128 del 2012; Sicilia e Calabria sono 233ma e 235ma su 262. TUTTI I DATI

L'Italia resta tagliata fuori dalla mappa delle Regioni più competitive d'Europa. Lo rivela l'Indice 2013, pubblicato dalla Commissione Ue (qui il rapporto integrale). Alla sua seconda edizione, la ricognizione triennale, dedica una parte delle conclusioni a segnalare come la cosiddetta "blue banana", dorsale economica che collegava idealmente la grande Londra alla Lombardia (unica regione italiana a rientrarvi), via Benelux e Baviera, "abbia cambiato forma", assumendone una più policentrica con regioni forti soprattutto laddove si trovano  capitali o aree metropolitane.

Utrecht è la regione Ue più competitiva - A capitanare la classifica dei 262 territori dell'Unione (nello studio è compresa anche la Croazia) sono Utrecht, seguita tra gli altri dall'area di Londra e dalla regione di Stoccolma (Svezia). La Lombardia, prima regione italiana ad essere presente nell'indice Ue, si attesta al posto numero 128.

La Lombardia perde circa 30 posizioni - Fanalino di coda delle regioni italiane sono la Calabria e la Sicilia, rispettivamente 233ma e 235ma su 262. Ultime in assoluto della classifica generale sono la bulgara Severozapaden, ed alcune regioni greche e romene. Lo studio a dire il vero sconsiglia di fare confronti con la precedente edizione del 2010, perché alcuni indicatori sono stati aggiornati e sono considerate le regioni della Croazia, detto ciò, appare abbastanza indicativo il fatto che la Lombardia nel vecchio indice si trovasse a quota 95, l'Emilia Romagna a 121 (contro 141), il Lazio a 133 (143), il Veneto a 146 (158).
Il lavoro dell'Ue, si basa su tre principali gruppi di indagine, che vanno da ciò che viene considerato "basilare" per il funzionamento di un'economia (qualità delle istituzioni; stabilità macroeconomica; infrastrutture; sistema sanitario; qualità dell'istruzione) all'"efficienza" (qualità delle università e dell'apprendimento permanente; efficienza del mercato del lavoro; dimensioni di mercato), all'"innovazione" (livello tecnologico; innovazione).

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