Expo, accordo sui contratti flessibili. Letta: ottima intesa

Economia
Il premier Letta insieme all'ad di Expo (a sinistra) Sala, al governatore della Lombardia Maroni e al sindaco di Milano Pisapia in una foto dello scorso 6 maggio

Intesa tra sindacati e società che gestirà l’esposizione del 2015 a Milano per l’assunzione di circa 800 figure tra apprendistati, contratti a tempo determinato e stage. Cgil, Cisl e Uil: accordo positivo. Il premier: si può pensare a un modello nazionale

La società Expo 2015 ha firmato un accordo con i sindacati per disciplinare le modalità di assunzione di circa 800 figure - tra apprendistati, contratti a tempo determinato e stage - necessarie per l'Esposizione universale, nell'ambito di un protocollo la cui applicazione potrebbe essere allargata a livello territoriale e nazionale. "Questa è una delle cose che più mi lasciano soddisfatto", ha detto l'amministratore delegato di Expo, Giuseppe Sala, prima della firma dell'accordo, a cui si è arrivati dopo un lavoro durato circa sette mesi. "Abbiamo lavorato bene, in maniera concreta, in deroga rispetto alle regole dell'attuale mercato del lavoro. Offriamo la nostra piattaforma a chi la voglia usare, augurandoci che trovi applicazione a livello territoriale e nazionale", ha aggiunto l'ad.

Letta: “Si può pensare a un modello nazionale” - E' "un'ottima intesa", ha detto Letta in una nota. "Il contributo delle parti sociali è stato molto produttivo", ha sottolineato, precisando che "sulla base dell'intesa raggiunta a Milano si può pensare a un modello nazionale".

I numeri dell’intesa - L'accordo prevede 340 contratti di apprendistato - per gli under 29 anni - 300 contratti a tempo determinato, scelti a partire dalle liste di mobilità e disoccupazione, oltre a 195 stagisti (retribuiti con 516 euro a titolo di rimborso spese). Nell'accordo sono previsti anche circa 18.500 volontari, chiamati soprattutto a fornire informazioni e assistenza ai visitatori del sito espositivo, che saranno impiegati ciascuno per cinque ore al giorno per un massimo di due settimane su una base di 475 al giorno. E' previsto anche un osservatorio permanente, composto da Expo e dalle sigle sindacali, per la verifica del rispetto di tutte le parti dell'accordo, oltre ad un comitato per la sicurezza.

I sindacati: “Accordo positivo” - "L'intesa dà una risposta equilibrata alle forti esigenze di flessibilità connesse all'evento, secondo un quadro di regole legislative opportunamente adattate alla particolarità del contesto, con la giusta tutela per le persone che saranno impiegate", ha detto Walter Galbusera, segretario generale di Uil Milano e Lombardia. Per il segretario generale della Cisl di Milano Metropoli, Danilo Galvagni, "questo accordo dimostra che la trattative tra le parti è la strada maestra per affrontare i problemi (...) su questa linea vogliamo proseguire anche nel confronto con le associazione datoriale e le imprese". "Resta tuttavia aperta la questione di quale risposte dare ai lavoratori alla fine della manifestazione", ha aggiunto.
Dello stesso avviso la Cgil, che si dice convinta che si è trovato "un punto di equilibrio tra esigenze di flessibilità e diritti".

Pisapia: “Un ottimo risultato” – Soddisfatto anche il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia (centrosinistra): “Il protocollo firmato tra Expo 2015 e i rappresentanti dei sindacati per la disciplina delle  modalità di assunzione e di impiego di personale per l'Esposizione è molto positivo e rappresenta un importante passo avanti". "Come abbiamo auspicato -ha aggiunto Pisapia- il serio confronto con le parti sociali ha portato a un ottimo risultato nel rispetto dei diritti dei lavoratori. Sono sempre più convinto che Expo 2015 sarà quel motore capace di far ripartire l'economia nel nostro Paese creando così nuovi posti di lavoro".

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