Secondo gli analisti il 2013 si candida ad essere l'anno degli orologi intelligenti. Apple ha già registrato il marchio in diversi paesi. E, da Sony a LG passando per Google e Microsoft, gli altri colossi hi-tech non stanno certo a guardare
Dovevano essere i phablet. E, invece, molto probabilmente il gadget del 2013 avrà uno schermo molto più piccolo e sarà tutto da indossare.
Almeno così la pensano diversi analisti, chiamati a commentare gli sforzi di (quasi) tutti i colossi hi-tech per rilasciare uno smart-watch nei prossimi mesi. "Siamo arrivati a un punto di svolta. Le componenti sono ormai diventate abbastanza piccole ed economiche", ha spiegato un esperto della società di ricerca Current Analysis. E così anche altri analisti, pronti a scommettere che se "il corpo è la prossima frontiera del personal computing", gli orologi potrebbero essere il primo vero wereable di massa.
Apple - A guidare la fila delle compagnie che stanno investendo più seriamente in questo settore c'è senza dubbio Apple. Nei giorni scorsi il colosso di Cupertino ha depositato richiesta per il marchio "iWatch" in Giappone, Messico e Taiwan. In Europa il marchio "iWatch" è stato già registrato nel 2009 da Probendi, compagnia italiana di Ivrea, e quindi Apple sta avendo più difficoltà. Ma al di là dei problemi di trademark, Apple continua a puntare su quella che potrebbe essere la vera grande novità del dopo Steve Jobs. Secondo Bloomberg più di 100 designer e ingegneri sono già coinvolti sull'iWatch, che dovrebbe arrivare sul mercato nel 2014. Il gadget sarebbe collegato via Bluetooth con il telefono; uno schermo da 1,5 pollici permetterebbe di visualizzare i dettagli delle chiamate, le mappe e le informazioni di monitoraggio della salute.
Samsung - Punta invece a costruire un vero e proprio ecosistema di gadget intelligenti l'attuale regina del mercato degli smartphone, come ha dichiarato il vice-presidente mobile del colosso sud-coreano. A guardare le prime specifiche degli orologi Samsung, questi potrebbero essere i veri dispositivi da battere per Apple. Anche perché - come nel caso di Galaxy - farebbero parte di un più vasto brand dal nome "Gear", sotto cui ricadrebbe un'ampia gamma di gadget intelligenti (non solo orologi, ma anche bracciali e altri wereable).
Sony - In tutto ciò, c'è però chi ha già iniziato a sondare il mercato. Si tratta del colosso giapponese Sony che lo scorso anno ha presentato la sua prima serie di "SmartWatch". A fine giugno 2013, poi, è arrivata la serie numero 2 (qui il video), che va a risolvere molti problemi di usabilità dei primi modelli. Gli Smartwatch 2 hanno schermo da 1,6 pollici e display touch su cui possono girare diverse applicazioni Android. Oltre a un risoluzione maggiore, Sony ha introdotto anche la tecnologia NFC e aumentato la durata della batteria.
Gli altri colossi - Nel frattempo le altre compagnie non stanno certo ad aspettare. E lo dimostra anche il fatto che Dell, colosso dei computer, sia interessato a investire in questa direzione, come dichiarato di recente al Guardian. Dello stesso avviso il presidente del settore smartphone di Acer secondo cui "il settore non è ancora esploso, ma potrebbe valere miliardi di dollari. Ogni compagnia dovrebbe investirci". Ed è proprio quello che sta facendo Microsoft in via esplorativa: secondo il Wall Street Journal il colosso di Redmond sta lavorando con diversi fornitori asiatici per la realizzazione di un prototipo di orologio intelligente. E così anche Google, i cui brevetti registrati fino ad ora prevedono un modello con sensore touch nel cinturino (in questo modo si potrebbe interagire anche senza toccare lo schermo con le dita).
Come Samsung, anche LG punta a un ecosistema di prodotti smart da lanciare entro la fine del 2014. Si è invece già mossa Toshiba, che di recente ha mostrato un primo modello di smart watch con custodia in alluminio e cinturino di pelle.
Chi è ancora fermo - Al momento non ci sono annunci né rumor provenienti dalle parti di HP, HTC, Lenovo e Nokia. Ma, come sottolinea sempre Quartz, "non c'è da stupirsi se una di queste compagnia annuncerà il lancio di un gadget da indossare prima o poi. Soprattutto Nokia, con la sua esperienza di dispositivi compatti ed economici". Prima, però, bisognerà capire bene a cosa serviranno davvero questi dispositivi: rappresentano solo un'estensione degli smartphone, oppure aprono nuove possibilità di interazione? Non è facile rispondere, considerato che - come scrive la CNN - lo schermo ridotto limita le funzionalità di questi gadget e, soprattutto, ancora manca una killer application in grado di fare la differenza.
Almeno così la pensano diversi analisti, chiamati a commentare gli sforzi di (quasi) tutti i colossi hi-tech per rilasciare uno smart-watch nei prossimi mesi. "Siamo arrivati a un punto di svolta. Le componenti sono ormai diventate abbastanza piccole ed economiche", ha spiegato un esperto della società di ricerca Current Analysis. E così anche altri analisti, pronti a scommettere che se "il corpo è la prossima frontiera del personal computing", gli orologi potrebbero essere il primo vero wereable di massa.
Apple - A guidare la fila delle compagnie che stanno investendo più seriamente in questo settore c'è senza dubbio Apple. Nei giorni scorsi il colosso di Cupertino ha depositato richiesta per il marchio "iWatch" in Giappone, Messico e Taiwan. In Europa il marchio "iWatch" è stato già registrato nel 2009 da Probendi, compagnia italiana di Ivrea, e quindi Apple sta avendo più difficoltà. Ma al di là dei problemi di trademark, Apple continua a puntare su quella che potrebbe essere la vera grande novità del dopo Steve Jobs. Secondo Bloomberg più di 100 designer e ingegneri sono già coinvolti sull'iWatch, che dovrebbe arrivare sul mercato nel 2014. Il gadget sarebbe collegato via Bluetooth con il telefono; uno schermo da 1,5 pollici permetterebbe di visualizzare i dettagli delle chiamate, le mappe e le informazioni di monitoraggio della salute.
Samsung - Punta invece a costruire un vero e proprio ecosistema di gadget intelligenti l'attuale regina del mercato degli smartphone, come ha dichiarato il vice-presidente mobile del colosso sud-coreano. A guardare le prime specifiche degli orologi Samsung, questi potrebbero essere i veri dispositivi da battere per Apple. Anche perché - come nel caso di Galaxy - farebbero parte di un più vasto brand dal nome "Gear", sotto cui ricadrebbe un'ampia gamma di gadget intelligenti (non solo orologi, ma anche bracciali e altri wereable).
Sony - In tutto ciò, c'è però chi ha già iniziato a sondare il mercato. Si tratta del colosso giapponese Sony che lo scorso anno ha presentato la sua prima serie di "SmartWatch". A fine giugno 2013, poi, è arrivata la serie numero 2 (qui il video), che va a risolvere molti problemi di usabilità dei primi modelli. Gli Smartwatch 2 hanno schermo da 1,6 pollici e display touch su cui possono girare diverse applicazioni Android. Oltre a un risoluzione maggiore, Sony ha introdotto anche la tecnologia NFC e aumentato la durata della batteria.
Gli altri colossi - Nel frattempo le altre compagnie non stanno certo ad aspettare. E lo dimostra anche il fatto che Dell, colosso dei computer, sia interessato a investire in questa direzione, come dichiarato di recente al Guardian. Dello stesso avviso il presidente del settore smartphone di Acer secondo cui "il settore non è ancora esploso, ma potrebbe valere miliardi di dollari. Ogni compagnia dovrebbe investirci". Ed è proprio quello che sta facendo Microsoft in via esplorativa: secondo il Wall Street Journal il colosso di Redmond sta lavorando con diversi fornitori asiatici per la realizzazione di un prototipo di orologio intelligente. E così anche Google, i cui brevetti registrati fino ad ora prevedono un modello con sensore touch nel cinturino (in questo modo si potrebbe interagire anche senza toccare lo schermo con le dita).
Come Samsung, anche LG punta a un ecosistema di prodotti smart da lanciare entro la fine del 2014. Si è invece già mossa Toshiba, che di recente ha mostrato un primo modello di smart watch con custodia in alluminio e cinturino di pelle.
Chi è ancora fermo - Al momento non ci sono annunci né rumor provenienti dalle parti di HP, HTC, Lenovo e Nokia. Ma, come sottolinea sempre Quartz, "non c'è da stupirsi se una di queste compagnia annuncerà il lancio di un gadget da indossare prima o poi. Soprattutto Nokia, con la sua esperienza di dispositivi compatti ed economici". Prima, però, bisognerà capire bene a cosa serviranno davvero questi dispositivi: rappresentano solo un'estensione degli smartphone, oppure aprono nuove possibilità di interazione? Non è facile rispondere, considerato che - come scrive la CNN - lo schermo ridotto limita le funzionalità di questi gadget e, soprattutto, ancora manca una killer application in grado di fare la differenza.