Secondo l'associazione, nel 2012 la nuova tassa è stata "una vera propria stangata" per liberi professionisti (+128%), negozi commerciali (+123,5%), laboratori artigianali (+93%) e alberghi (+71%). I DATI
Per le attività produttive l'Imu è stata "una vera e propria stangata". E' quanto sostiene la Cgia di Mestre in un dossier: rispetto a quando si pagava l'Ici, il centro studi ha misurato gli aumenti di imposta subiti dal mondo delle partite Iva e dagli imprenditori con l'introduzione della tassa.
L'anno scorso gli uffici dei liberi professionisti hanno pagato quasi il 128% in più, i negozi commerciali il 123,5%, i laboratori artigianali oltre il 93%, gli alberghi quasi il 71%, i centri commerciali e i piccoli/grandi capannoni industriali attorno al 70%.
L'appello ai sindaci - "Aumenti da brivido - segnala il segretario della Cgia Giuseppe Bortolussi - che ci impongono di lanciare un appello ai sindaci: per quest'anno non ritoccate all'insù le aliquote sugli immobili di tutte le attività produttive. Con un Pil che nel 2013 si attesterà attorno al -1,4% e i consumi delle famiglie al -1,6%, se non si arresta l'aumento delle tasse sulle imprese come si può sperare di contenere la disoccupazione?".
"Dal govero buone notizie" - Fortunatamente, rilevano gli Artigiani, da fonti governative arriva una buona notizia. Sembra scongiurato l'aumento di 5 punti previsto per quest'anno del coefficiente moltiplicatore che si applica alla rendita catastale per determinare la base imponibile degli alberghi e dei capannoni.
Se fosse così, questo "congelamento" porterebbe ad uno sconto dell'8,33%, che in termini assoluti sarebbe pari a 270 milioni di euro. Per gli alberghi il mancato aggravio si attesterebbe a 952 euro, per i centri commerciali a 610 euro, per i grandi capannoni a 482 e per quelli piccoli a 279 euro.
"Ora bisogna definire qualche misura che alleggerisca il peso dell'Imu anche per i piccoli - conclude Bortolussi - Liberi professionisti e negozianti hanno subito aumenti superiori al 120%, per gli artigiani l'incremento è stato del 93%. E' necessario che anche al mondo delle partite Iva giunga un segnale di attenzione che dimostri che la sensibilita' nei confronti di queste attività è cambiata".
L'anno scorso gli uffici dei liberi professionisti hanno pagato quasi il 128% in più, i negozi commerciali il 123,5%, i laboratori artigianali oltre il 93%, gli alberghi quasi il 71%, i centri commerciali e i piccoli/grandi capannoni industriali attorno al 70%.
L'appello ai sindaci - "Aumenti da brivido - segnala il segretario della Cgia Giuseppe Bortolussi - che ci impongono di lanciare un appello ai sindaci: per quest'anno non ritoccate all'insù le aliquote sugli immobili di tutte le attività produttive. Con un Pil che nel 2013 si attesterà attorno al -1,4% e i consumi delle famiglie al -1,6%, se non si arresta l'aumento delle tasse sulle imprese come si può sperare di contenere la disoccupazione?".
"Dal govero buone notizie" - Fortunatamente, rilevano gli Artigiani, da fonti governative arriva una buona notizia. Sembra scongiurato l'aumento di 5 punti previsto per quest'anno del coefficiente moltiplicatore che si applica alla rendita catastale per determinare la base imponibile degli alberghi e dei capannoni.
Se fosse così, questo "congelamento" porterebbe ad uno sconto dell'8,33%, che in termini assoluti sarebbe pari a 270 milioni di euro. Per gli alberghi il mancato aggravio si attesterebbe a 952 euro, per i centri commerciali a 610 euro, per i grandi capannoni a 482 e per quelli piccoli a 279 euro.
"Ora bisogna definire qualche misura che alleggerisca il peso dell'Imu anche per i piccoli - conclude Bortolussi - Liberi professionisti e negozianti hanno subito aumenti superiori al 120%, per gli artigiani l'incremento è stato del 93%. E' necessario che anche al mondo delle partite Iva giunga un segnale di attenzione che dimostri che la sensibilita' nei confronti di queste attività è cambiata".