Olli Rehn: "Ora possiamo rallentare le politiche di rigore"

Economia

Il commissario europeo agli Affari economici riconosce che grazie agli sforzi fatti dai paesi in difficoltà adesso si può ridurre il ritmo del consolidamento fiscale. Quello del bilancio, però, resta un ingrediente necessario

Il rigore allenta la sua  morsa in Europa grazie alle riforme fatte in questi mesi. Lo dice il  commissario agli Affari economici e monetari Olli Rehn, intervenendo  al Parlamento europeo. "Siamo sempre stati chiari sul fatto che il ritmo dell'aggiustamento di bilancio dovrebbe tenere conto della situazione specifica di ciascun Paese - ha ricordato Rehn - In linea con questa politica, il ritmo o la velocità del consolidamento fiscale sta adesso rallentando in Europa".

Quest'anno, ha chiarito parlando davanti alla commissione Affari economici e monetari dell'Europarlamento a Bruxelles, "lo sforzo di consolidamento di bilancio sarà dello 0,75%  del Pil nell'eurozona", una cifra dimezzata rispetto all'1,50% dello  scorso anno ed inferiore all'1,75% previsto per quest'anno dagli Stati Uniti. E questo "è stato possibile grazie a tre fattori - ha spiegato  Rehn - l'accresciuta credibilità della politica di bilancio che i Paesi dell'eurozona hanno ottenuto dal 2011, l'azione decisiva della Bce per stabilizzare i mercati, la riforma della governance economica europea, che garantisce un contesto efficace per aggiustamenti di  bilancio differenziati e l'avanzamento delle riforme strutturali".

Ora, ha concluso il commissario, "grazie a questi fattori, abbiamo spazio per una politica di bilancio con una visione più dilungo termine: questo non era stato possibile nel 2010-2011, quando molti Paesi dell'eurozona correvano il pericolo di diventare insolventi o di finire in una spirale di tassi di interesse  proibitivamente alti". Prima di intervenire alla commissione Econ, Rehn aveva partecipato ad una conferenza a Bruxelles, durante la quale aveva ribadito come "la condizione necessaria per ripristinare la stabilità finanziaria ed affrontare il circolo vizioso tra le banche ed i debiti sovrani sia il ripristino" di finanze pubbliche sane. Secondo il commissario, "il consolidamento di bilancio resta un ingrediente necessario alla nostra strategia", l'obiettivo della  politica economica europea è "la promozione di una crescita sostenibile e la creazione di posti di lavoro ed il contenimento  dell'aumento del debito".

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