Squinzi: "Senza governo, rischio di crisi violente"

Economia

Il presidente di Confindustria lancia l'allarme e si dice preoccupato: "Ad oggi contiamo 62 casi di suicidi di imprenditori". Ue: resta il rischio di contagio dall'Italia. Via libera al Def, Monti: obiettivo raggiunto

"Sul piano sociale" l'assenza di un governo e di una guida politica "non potrà proseguire a lungo senza portare a conclusioni violente". Questo l'allarme del presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi che arriva nel giorno in cui anche la Commissione europea esprime preoccupazioni sulla ripresa economica dell'Italia. "Il debito elevato resta un grave problema dell'Italia. La resistenza del settore bancario italiano si è seriamente indebolita dalla metà del 2011 minando la capacità delle banche di sostenere l'attività economica e gli aggiustamenti" sostiene l'Ue nel rapporto sugli squilibri macroeconomici diffuso a Bruxelles.

Squinzi: "Assenza di governo è costata un punto Pil " - Il numero uno degli industriali Squinzi, dal canto suo, ammette che stando così le cose "c'è il rischio di non agganciare la ripresa che ci sarà in Europa nella seconda parte dell'anno. Ed è un fatto piuttosto grave. Siamo a tempo scaduto - ha scandito - il governo non serve subito, serve subitissimo".
A causa dell'assenza di un governo, denuncia, "abbiamo progressivamente perso un punto di Pil. Speriamo di non perderne ulteriormente". Il presidente di Confindustria ha quindi nuovamente sollecitato la formazione in tempi rapidi di un esecutivo di "uomini di buona volontà", premessa essenziale per la ripartenza dei consumi interni, e senza il quale, vista la drammaticità della situazione occupazionale, si rischiano "conclusioni sociali violente".Come dichiarato qualche giorno fa ai microfoni di SkyTG24, ha poi espresso preoccupazione "perché la situazione è quella che sappiamo: ad oggi contiamo 62 casi di suicidi di imprenditori".
Per quanto riguarda il decreto con cui il governo uscente di Mario Monti ha parzialmente sbloccato la liquidazione dei debiti della pubblica amministrazione nei confronti delle imprese, il numero uno di Confindustria ha espresso invece più di qualche perplessità: "Non è sufficiente, bisogna metterci mano subito. Ci aspettavamo un pochino più di coraggio. Senza alcune correzioni il Paese continuerà a essere in grande difficoltà". "Non bisogna dimenticare – ha aggiunto - che quello che la Pubblica Amministrazione deve alla imprese è un montante che va probabilmente molto al di là delle cifre stanziate finora".

Via libera al Def - Sempre nella giornata di mercoledì 10 aprile, il Cdm "ha approvato il Def per 2013 che è il momento centrale del ciclo di programmazione della politica economica e di bilancio del paese. Il luogo per assicurare la sintonia tra la priorità politica nazionale e l'Ue".

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