Crisi, Cisl: "In 4 anni persi 567 mila posti di lavoro"

Economia

Questa la fotografia scattata dal sindacato, che sottolinea come nel 2008 il tasso di occupazione era pari al 59% mentre nel 2012 è sceso al 56,9%. Aumentano del 12,1%, rispetto al 2011, anche le ore di Cig. Il commercio è il settore più in difficoltà

In quattro anni, dal 2008 al 2012 l'economia italiana ha perso 567.000 occupati. E' quanto emerge dall'Osservatorio Lavoro della Cisl. Nel terzo trimestre 2008, vale a dire subito prima dell'inizio della crisi economica mondiale, spiega la Cisl, il tasso di occupazione era pari al 59%, corrispondente a 23.518.000 persone occupate: dopo quattro anni l'indicatore è sceso al 56.9%, pari a 22.951.000 di occupati.

Dati in costante peggioramento - L'analisi dei dati Istat del terzo trimestre 2012, sottolinea la Cisl, "evidenzia un netto peggioramento". Infatti la stabilità del numero di occupati non può considerarsi un segnale di uscita dalle criticità, essendo dovuta all'aumento degli occupati con almeno 50 anni, a sua volta provocato dalla forzata permanenza al lavoro per via delle riforme pensionistiche. A tale fenomeno però corrisponde il calo di occupati delle fasce di età inferiori, soprattutto i più giovani. Gli effetti della crisi si mostrano anche nella riduzione del lavoro a tempo indeterminato, mentre crescono i dipendenti a termine ed i collaboratori, e nella riduzione del tempo pieno con contestuale aumento del tempo parziale involontario. In qualche modo lavoro flessibile e part-time evitano un calo ancora maggiore dell'occupazione. E' ancora il settore industriale a mostrare chiari segnali di sofferenza.

Aumentano del 12,1% le ore di Cig
- Nel mese di dicembre 2012, inoltre, le ore autorizzate di cassa integrazione ammontano a 86,5 milioni, portando il numero di ore complessivamente autorizzate nel 2012 a 1.090,6 milioni, contro i 973,2 milioni del 2011, segnando un aumento del 12,1%. Né i valori complessivi né la dinamica in corso d'anno sono divergenti tra 2011 e 2012: i valori mensili si mantengono sempre elevati, avvicinandosi di frequente ai 100 milioni di ore, talvolta superando tale soglia. L'unica differenza di qualche rilievo sta nei maggiori valori della cassa ordinaria nel 2012 rispetto al 2011, indicativi di nuove aziende in crisi, mentre l'utilizzo complessivo della cassa straordinaria e della cassa in deroga è simile nei due anni.

Il commercio è il settore più danneggiato - "Rispetto ai valori pre-crisi del 2007 ci assestiamo", spiega la Cisl, "in tutto il periodo 2008-2012 su livelli di circa sette volte superiori. Nel 2012 il settore più in sofferenza è certamente il commercio che ha visto un aumento di circa il 40% delle ore autorizzate rispetto al 2011". L'area geografica più penalizzata è invece il Centro Italia con un aumento delle ore di cassa tra 2011 e 2012 di circa il 26% più del doppio del dato medio del paese. Nel complesso del periodo gennaio-novembre 2012 le domande di disoccupazione sono cresciute del 14,49% rispetto allo stesso periodo 2011 e le domande di mobilità del 17,82%.

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