Secondo l'annuale rapporto su Occupazione e sviluppi sociali alcuni aspetti della tassa sugli immobili andrebbero migliorati per renderla più progressiva. Tra i suggerimenti l'aggiornamento dei valori catastali
L'Imu, risposta alle raccomandazioni rivolte all'Italia da Bruxelles per farla uscire dal baratro finanziario, potrebbe essere migliorata e resa più progressiva. E' quanto afferma la Ue nel Rapporto 2012 su Occupazione e sviluppi sociali. Un'affermazione interpretata dai critici del governo Monti come una sonora "bocciatura" del suo operato, che ha immediatamente fatto esplodere la polemica politica, dal Pdl all'Idv sino a Sel.
Ed è la stessa commissione in serata a precisare che il rapporto "non analizza l'impatto redistributivo" dell'Imu e "non suggerisce nessun effetto negativo su povertà o distribuzione del reddito". Ma intanto il Professore si difende e rilancia: l'osservazione della Commissione Ue è prova che abbiamo esaudito le sue richieste. Secondo il rapporto con l'inedita crisi sociale in atto, dove la disoccupazione ha raggiunto livelli record da 20 anni e il welfare non riesce più a fare da cuscinetto contro la povertà, anche le tasse giocano un ruolo chiave per appianare le disparità sociali e aiutare la ripresa e c'é 'il rischio elevato' di cadere in una "enorme trappola della povertà": una volta che una persona entra in difficoltà, è molto difficile che riesca ad uscirne . Sia dall'Ue che dall'Ocse e dal Fmi sono arrivati a molti paesi, tra cui l'Italia, suggerimenti per spostare la tassazione dal lavoro alla proprietà ma, a ragion veduta, in generale oggi "le attuali forme di imposizione non raggiungono sempre obiettivi sociali".
La vecchia Ici, per esempio, secondo simulazioni effettuate da Bruxelles con i dati relativi al 2006, non aveva impatto sulla diseguaglianza in Italia, e sembrava "aumentare leggermente la povertà". L'Imu, invece, introdotta nel 2012 e "basata sull'effetto distorsivo relativamente basso delle tasse sulla proprietà", e nella sua architettura - riconosce Bruxelles - "include alcuni aspetti di equità", come la deduzione di 200 euro per la prima casa, quelle per i figli a carico, e la differenziazione tra prima e seconda casa. Anche se "altri aspetti" - suggerisce la Commissione pur precisando che l'Imu "non ha nessun effetto negativo su povertà o distribuzione del reddito" - potrebbero essere "ulteriormente migliorati in modo da aumentarne la progressività". In particolare, bisognerebbe agire sui valori catastali, aggiornandoli e adattando l'imposta a quelli di mercato, e meglio definire il concetto di residenza principale e secondaria. "Ci sono diversi aspetti di miglioramento" per l'Imu, ha riconosciuto il premier Mario Monti, tra cui "una maggiore destinazione ai comuni dei proventi".
Nessuna bocciatura, quindi, da parte dell'Ue, anzi, ha sottolineato Monti rimettendo nella "giusta prospettiva" la vicenda, un riconoscimento che questa è stata introdotta su sua "richiesta", un "apprezzamento" di alcuni aspetti della forma di tassazione adottata. Ma da quasi tutte le parti si levano voci per chiedere l'abolizione della "iniqua" tassa sugli immobili, così come l'hanno definita il segretario del Pdl Angelino Alfano, il leader dell'Idv Antonio Di Pietro, quello di Sel Nichi Vendola, e il segretario di Rifondazione Comunista Paolo Ferrero. Per Giorgia Meloni di Fratelli d'Italia, invece, "il contenuto del Rapporto Ue sancisce il fallimento dell'esecutivo tecnico", mentre contesta questa lettura Italia Futura, che parla di "valutazione completamente ingiustificata" del testo Ue.
Ed è la stessa commissione in serata a precisare che il rapporto "non analizza l'impatto redistributivo" dell'Imu e "non suggerisce nessun effetto negativo su povertà o distribuzione del reddito". Ma intanto il Professore si difende e rilancia: l'osservazione della Commissione Ue è prova che abbiamo esaudito le sue richieste. Secondo il rapporto con l'inedita crisi sociale in atto, dove la disoccupazione ha raggiunto livelli record da 20 anni e il welfare non riesce più a fare da cuscinetto contro la povertà, anche le tasse giocano un ruolo chiave per appianare le disparità sociali e aiutare la ripresa e c'é 'il rischio elevato' di cadere in una "enorme trappola della povertà": una volta che una persona entra in difficoltà, è molto difficile che riesca ad uscirne . Sia dall'Ue che dall'Ocse e dal Fmi sono arrivati a molti paesi, tra cui l'Italia, suggerimenti per spostare la tassazione dal lavoro alla proprietà ma, a ragion veduta, in generale oggi "le attuali forme di imposizione non raggiungono sempre obiettivi sociali".
La vecchia Ici, per esempio, secondo simulazioni effettuate da Bruxelles con i dati relativi al 2006, non aveva impatto sulla diseguaglianza in Italia, e sembrava "aumentare leggermente la povertà". L'Imu, invece, introdotta nel 2012 e "basata sull'effetto distorsivo relativamente basso delle tasse sulla proprietà", e nella sua architettura - riconosce Bruxelles - "include alcuni aspetti di equità", come la deduzione di 200 euro per la prima casa, quelle per i figli a carico, e la differenziazione tra prima e seconda casa. Anche se "altri aspetti" - suggerisce la Commissione pur precisando che l'Imu "non ha nessun effetto negativo su povertà o distribuzione del reddito" - potrebbero essere "ulteriormente migliorati in modo da aumentarne la progressività". In particolare, bisognerebbe agire sui valori catastali, aggiornandoli e adattando l'imposta a quelli di mercato, e meglio definire il concetto di residenza principale e secondaria. "Ci sono diversi aspetti di miglioramento" per l'Imu, ha riconosciuto il premier Mario Monti, tra cui "una maggiore destinazione ai comuni dei proventi".
Nessuna bocciatura, quindi, da parte dell'Ue, anzi, ha sottolineato Monti rimettendo nella "giusta prospettiva" la vicenda, un riconoscimento che questa è stata introdotta su sua "richiesta", un "apprezzamento" di alcuni aspetti della forma di tassazione adottata. Ma da quasi tutte le parti si levano voci per chiedere l'abolizione della "iniqua" tassa sugli immobili, così come l'hanno definita il segretario del Pdl Angelino Alfano, il leader dell'Idv Antonio Di Pietro, quello di Sel Nichi Vendola, e il segretario di Rifondazione Comunista Paolo Ferrero. Per Giorgia Meloni di Fratelli d'Italia, invece, "il contenuto del Rapporto Ue sancisce il fallimento dell'esecutivo tecnico", mentre contesta questa lettura Italia Futura, che parla di "valutazione completamente ingiustificata" del testo Ue.