Secondo un'indagine realizzata in collaborazione con la Swg, per il menù del 24 e del 25 gli italiani hanno speso il 10% in più rispetto all'anno scorso. Aumenta l'attenzione agli sprechi: "Nel 21% delle case non è avanzato niente"
A Natale gli italiani non hanno risparmiato sul menù: sono stati spesi 2,5 miliardi di euro, il 10% in più rispetto allo scorso anno, ma all'insegna della sobrietà. Nel 21% delle case non è avanzato proprio niente anche per effetto della crisi che ha spinto a contenere gli sprechi senza rinunciare però al tradizionale cenone della vigilia e al pranzo di Natale che nove italiani su dieci hanno trascorso a casa con parenti. E' quanto rende noto la Coldiretti in una analisi realizzata in collaborazione con la Swg in cui si evidenzia che comunque in un altro 54 per cento delle famiglie italiane la quantità di cibo avanzata è comunque ridotta o modesta. "La tendenza a ridurre gli sprechi - ha detto il presidente della Coldiretti Sergio Marini è forse l'unica notizia positiva della crisi in una situazione in cui in Italia sono aumentate del 9% le persone costrette a ricevere cibo o pasti gratuiti in mensa o nelle proprie case".
L'attenzione alla riduzione degli sprechi sulle tavole del Natale si è manifestata, secondo l'indagine, in una spesa più oculata nel 34% dei casi ma nella maggioranza del 62% utilizzando quello che avanza nei giorni successivi magari combinando altre ricette. Polpette o polpettoni a base di carne o tartare di pesce sono una ottima soluzione per recuperare il cibo del giorno prima, ma anche le frittate possono dare - continua la Coldiretti - un gusto nuovo ai piatti di verdura o di pasta, senza dimenticare la ratatouille. La frutta secca in più può essere facilmente caramellata per diventare un ottimo "torrone" mentre con quella fresca si ottengono pasticciate, marmellate o macedonie. E per dare un nuovo sapore ai dolci più tradizionali, come il pandoro o il panettone, si ricorre spesso alla farcitura con creme.
Recuperare il cibo è una scelta che - conclude Coldiretti - fa bene all'economia e all'ambiente con una minore produzione di rifiuti in un momento come le festività di Natale in cui peraltro c'è una maggiore disponibilità di tempo libero e sono in molti a cogliere l'occasione per dedicare un po' più di tempo ai fornelli.
L'attenzione alla riduzione degli sprechi sulle tavole del Natale si è manifestata, secondo l'indagine, in una spesa più oculata nel 34% dei casi ma nella maggioranza del 62% utilizzando quello che avanza nei giorni successivi magari combinando altre ricette. Polpette o polpettoni a base di carne o tartare di pesce sono una ottima soluzione per recuperare il cibo del giorno prima, ma anche le frittate possono dare - continua la Coldiretti - un gusto nuovo ai piatti di verdura o di pasta, senza dimenticare la ratatouille. La frutta secca in più può essere facilmente caramellata per diventare un ottimo "torrone" mentre con quella fresca si ottengono pasticciate, marmellate o macedonie. E per dare un nuovo sapore ai dolci più tradizionali, come il pandoro o il panettone, si ricorre spesso alla farcitura con creme.
Recuperare il cibo è una scelta che - conclude Coldiretti - fa bene all'economia e all'ambiente con una minore produzione di rifiuti in un momento come le festività di Natale in cui peraltro c'è una maggiore disponibilità di tempo libero e sono in molti a cogliere l'occasione per dedicare un po' più di tempo ai fornelli.