Istat, Pil -2,6%: è il dato peggiore dal 2009

Economia

Il calo è stato registrato nel secondo trimestre del 2012 rispetto allo stesso periodo del 2011. Crolla anche la spesa delle famiglie: -3,5%, con un -10% per i beni durevoli. Male l’industria, che ha registrato -6% in un anno, e le costruzioni (-6,5%)

L'Istat ha rivisto al ribasso il dato sul Pil nel secondo trimestre 2012: il calo è stato dello 0,8% rispetto al trimestre precedente e del 2,6% nei confronti del secondo trimestre 2011, rispetto alla stima preliminare, diffusa ad agosto, che indicava un calo congiunturale dello 0,7% e su base annua del 2,5%. Il calo del Pil del 2,6%, registrato nel secondo trimestre 2012 rispetto allo stesso periodo del 2011, è il dato peggiore dal quarto trimestre 2009, quando il calo era stato del 3,5%. Su base congiunturale il calo dello 0,8% invece era stato registrato anche nel primo trimestre dell'anno. L’Istituto nazionale di statistica rileva inoltre che la variazione acquisita del Pil nel 2012, ovvero la variazione annuale che si otterrebbe in presenza di una variazione congiunturale nulla nei restanti trimestri dell'anno, è pari a -2,1%.

Male anche la spesa delle famiglie sul territorio nazionale che nel secondo trimestre 2012 ha registrato un calo del 3,5%, dovuto a diminuzioni del 10,1% degli acquisti di beni durevoli, del 3,5% per quelli non durevoli e dell'1,1% per gli acquisiti di servizi.

E le cose non vanno meglio per l’industria. Nel secondo trimestre del 2012 tutti i grandi comparti di attività economica registrano infatti una diminuzione congiunturale del valore aggiunto: -1,9% per l'agricoltura, -1,6% per l'industria e -0,5% per i servizi. L’Istat aggiunge che in termini tendenziali il valore aggiunto è aumentato dello 0,9% nell'agricoltura, mentre è diminuito del 6% nell'industria in senso stretto, del 6,5% nelle costruzioni e dell'1,1% nel complesso dei servizi.

Facendo un raffronto internazionale l’Istat rileva che l'economia italiana, con il Pil in calo dello 0,8% su base congiunturale e del 2,6% su base tendenziale, si colloca dietro alle grandi economie del pianeta. Nel secondo trimestre, in termini congiunturali, il Pil è infatti aumentato dello 0,4% negli Stati Uniti, dello 0,3% in Germania e in Giappone, è rimasto stazionario in Francia, mentre è diminuito dello 0,5% nel Regno Unito. In termini tendenziali, si sono registrati incrementi del 3,6% in Giappone, del 2,3% negli Stati Uniti, dell'1,0% in Germania e dello 0,3% in Francia, mentre nel Regno Unito il Pil è diminuito dello 0,5%. Nel complesso, l'area Euro ha registrato un calo dello 0,2% rispetto al trimestre precedente e dello 0,5% in confronto allo stesso trimestre del 2011.

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