Angela Merkel a Pechino per rassicurare sulla tenuta della moneta unica. Hu Jintao: "Sosteniamo gli sforzi del Vecchio Continente, ma siamo preoccupati per Grcia, Italia e Spagna".
La Cina è pronta a comprare il debito dei Paesi dell'Eurozona in crisi, ma Pechino non nega la sua apprensione per il futuro di Eurolandia. Atene resterà nell'euro? E che succederà a Roma e Madrid, chiede il premier Wen Jiabao? A rassicurarlo sulla "assoluta" volontà politica dell'Europa di proteggere e rafforzare la sua moneta è stata oggi Angela Merkel, in visita per due giorni in Cina. E' la sesta volta dal 2005, e addirittura la seconda quest'anno.
Hu Jintao: "Sosteniamo sforzi europei" - Subito dopo la bilaterale con Mario Monti, ieri a Berlino, la cancelliera è volata infatti a Pechino per una missione 'pro euro'. E oggi il premier cinese ha garantito di voler continuare a sostenere l'eurozona: la Cina sarebbe pronta a comprare titoli di Stato dei Paesi in crisi. Anche il presidente Hu Jintao, in serata, ha ribadito la linea del supporto: "La Cina sostiene fortemente gli sforzi europei per superare la crisi del debito - ha detto - e sostiene anche il ruolo che il Fondo monetario internazionale e le altre istituzioni stanno giocando per risolvere la questione del debito europeo". Premesse positive, insomma.
La Merkel rassicura su Roma e Madrid - Pechino non ha nascosto, però, due forti remore: sulle sorti di Atene e sui nodi di Roma e Madrid. "Le principali preoccupazioni sono due - ha detto Wen Jiabao - . La prima è sapere se la Grecia resterà nell'eurozona. La seconda è sapere se Italia e Spagna prenderanno le misure globali di salvataggio. La risposta a queste due questioni è nella determinazione di Grecia, Spagna e Italia a fare le riforme". Wen ha sottolineato poi che "l'Europa ha la saggezza e la capacità per superare il problema". E ascoltare la cancelliera gli ha ridato fiducia. "La crisi dell'euro ha continuato recentemente ad aggravarsi, causando forti inquietudini nella comunità internazionale - ha rimarcato -. E francamente resto preoccupato". Dal canto suo, la Merkel ha ripetuto di "volere che la Grecia resti nell'eurozona", ribadendo però di attendere il rapporto della Troika. Ha anche citato gli sforzi in atto a Roma e Madrid: "Spagna e Italia hanno intrapreso un intenso percorso di riforme e sono convinta - ha detto - che questa strada porterà i suoi frutti".
La Merkel in missione pro-euro - Dopo intensissimi giorni di scambi con i partner europei - oltre alla bilaterale con Monti ieri, Merkel aveva incontrato giovedì scorso Francois Hollande e venerdì Antonis Samaras a Berlino - questa missione cinese mostra il grande attivismo della cancelliera nella difesa della moneta unica. E la Bundeskanzlerin si muove come leader d'Europa nel mondo, presentando progressi e assicurando l'impegno dei suoi 'colleghi'. Oltre all'emergenza euro, sul tavolo con i cinesi, ci sono decisivi rapporti bilaterali economici e commerciali fra Berlino e Pechino. La Merkel si è mossa infatti con una massiccia delegazione, portando con sé ben sette ministri dell'Esecutivo e diversi uomini di affari. Si tratta della seconda visita ufficiale a Pechino nel 2012. La Germania rappresenta circa la metà dell'export europeo in Cina. E il mercato tedesco rappresenta un terzo degli acquirenti europei del made in Cina. Gli scambi bilaterali fra i due Paesi ammontano a 160 miliardi di dollari nel 2011: in forte aumento (+18,9%) rispetto all'anno precedente.
Hu Jintao: "Sosteniamo sforzi europei" - Subito dopo la bilaterale con Mario Monti, ieri a Berlino, la cancelliera è volata infatti a Pechino per una missione 'pro euro'. E oggi il premier cinese ha garantito di voler continuare a sostenere l'eurozona: la Cina sarebbe pronta a comprare titoli di Stato dei Paesi in crisi. Anche il presidente Hu Jintao, in serata, ha ribadito la linea del supporto: "La Cina sostiene fortemente gli sforzi europei per superare la crisi del debito - ha detto - e sostiene anche il ruolo che il Fondo monetario internazionale e le altre istituzioni stanno giocando per risolvere la questione del debito europeo". Premesse positive, insomma.
La Merkel rassicura su Roma e Madrid - Pechino non ha nascosto, però, due forti remore: sulle sorti di Atene e sui nodi di Roma e Madrid. "Le principali preoccupazioni sono due - ha detto Wen Jiabao - . La prima è sapere se la Grecia resterà nell'eurozona. La seconda è sapere se Italia e Spagna prenderanno le misure globali di salvataggio. La risposta a queste due questioni è nella determinazione di Grecia, Spagna e Italia a fare le riforme". Wen ha sottolineato poi che "l'Europa ha la saggezza e la capacità per superare il problema". E ascoltare la cancelliera gli ha ridato fiducia. "La crisi dell'euro ha continuato recentemente ad aggravarsi, causando forti inquietudini nella comunità internazionale - ha rimarcato -. E francamente resto preoccupato". Dal canto suo, la Merkel ha ripetuto di "volere che la Grecia resti nell'eurozona", ribadendo però di attendere il rapporto della Troika. Ha anche citato gli sforzi in atto a Roma e Madrid: "Spagna e Italia hanno intrapreso un intenso percorso di riforme e sono convinta - ha detto - che questa strada porterà i suoi frutti".
La Merkel in missione pro-euro - Dopo intensissimi giorni di scambi con i partner europei - oltre alla bilaterale con Monti ieri, Merkel aveva incontrato giovedì scorso Francois Hollande e venerdì Antonis Samaras a Berlino - questa missione cinese mostra il grande attivismo della cancelliera nella difesa della moneta unica. E la Bundeskanzlerin si muove come leader d'Europa nel mondo, presentando progressi e assicurando l'impegno dei suoi 'colleghi'. Oltre all'emergenza euro, sul tavolo con i cinesi, ci sono decisivi rapporti bilaterali economici e commerciali fra Berlino e Pechino. La Merkel si è mossa infatti con una massiccia delegazione, portando con sé ben sette ministri dell'Esecutivo e diversi uomini di affari. Si tratta della seconda visita ufficiale a Pechino nel 2012. La Germania rappresenta circa la metà dell'export europeo in Cina. E il mercato tedesco rappresenta un terzo degli acquirenti europei del made in Cina. Gli scambi bilaterali fra i due Paesi ammontano a 160 miliardi di dollari nel 2011: in forte aumento (+18,9%) rispetto all'anno precedente.