Secondo Infocamere negli ultimi dodici mesi gli imprenditori under 35 sono diminuiti del 3,4%. Le maggiori perdite da Lombardia, Campania e Veneto. I DATI
Giovani schiacciati dalla crisi economica. Per i ragazzi italiani è sempre più difficile non solo fare ingresso nel mondo del lavoro, ma anche tentare di fare impresa da sé.
Le aziende 'giovanili', cioè quelle guidate da un under 35, sono oggi 642.000, oltre il 3% in meno rispetto a dodici mesi fa.
In base ai dati elaborati da InfoCamere, infatti, tra giugno 2011 e giugno 2012 sono 'bruciate' quasi 23.000 imprese tra quelle iscritte al Registro Imprese delle Camere di commercio.
Lo stock di giovani imprenditori sotto la soglia dei 35 anni è diminuito del 3,4%. Ha retto meglio, anche se relativamente, l'universo femminile, con una riduzione più contenuta del 2,5%, pari a circa 4mila unità in meno.
Tutti negativi i saldi regionali: in termini assoluti, le maggiori perdite vengono da Lombardia (-3.654 imprese), Campania (-2.676) e Veneto (-2.476) che, insieme, realizzano il 39% di tutto il saldo negativo.
In termini relativi, le regioni che hanno fatto registrare la contrazione maggiore sono invece la Valle d'Aosta (-8,3% la diminuzione registrata), seguita dalla Sardegna (-6,3%) e dal Veneto (-5,5%). Anche per le imprese giovanili in "rosa" i saldi fanno registrare una serie quasi ininterrotta di flessioni: ad eccezione della Valle d'Aosta (con un microscopico aumento di appena 7 unità) e del Friuli Venezia Giulia (bilancio in pareggio nei dodici mesi), le restanti regioni inanellano diminuzioni che vanno dalla più contenuta del Trentino Alto Adige (-15 unita') a quella più evidente della Campania (-1.150 imprese).
Quando si tratta di fare business, i giovani italiani si caratterizzano del resto per un certo conservatorismo. Le imprese degli "under 35" si concentrano infatti soprattutto nei settori più tradizionali. Al 30 giugno scorso, i settori con la maggior presenza di imprenditori giovani sono quelli del commercio (178mila unità per un peso percentuale sul totale superiore al 27%) e delle costruzioni (oltre 121mila imprese con peso che sfiora il 19%). E' però il turismo che nell'ultimo anno è risultato l'unico settore a contribuire positivamente (+429 unità, di cui 124 femminili, per una variazione percentuale dello stock pari allo 0,8%) all'universo delle imprese giovanili.
Le aziende 'giovanili', cioè quelle guidate da un under 35, sono oggi 642.000, oltre il 3% in meno rispetto a dodici mesi fa.
In base ai dati elaborati da InfoCamere, infatti, tra giugno 2011 e giugno 2012 sono 'bruciate' quasi 23.000 imprese tra quelle iscritte al Registro Imprese delle Camere di commercio.
Lo stock di giovani imprenditori sotto la soglia dei 35 anni è diminuito del 3,4%. Ha retto meglio, anche se relativamente, l'universo femminile, con una riduzione più contenuta del 2,5%, pari a circa 4mila unità in meno.
Tutti negativi i saldi regionali: in termini assoluti, le maggiori perdite vengono da Lombardia (-3.654 imprese), Campania (-2.676) e Veneto (-2.476) che, insieme, realizzano il 39% di tutto il saldo negativo.
In termini relativi, le regioni che hanno fatto registrare la contrazione maggiore sono invece la Valle d'Aosta (-8,3% la diminuzione registrata), seguita dalla Sardegna (-6,3%) e dal Veneto (-5,5%). Anche per le imprese giovanili in "rosa" i saldi fanno registrare una serie quasi ininterrotta di flessioni: ad eccezione della Valle d'Aosta (con un microscopico aumento di appena 7 unità) e del Friuli Venezia Giulia (bilancio in pareggio nei dodici mesi), le restanti regioni inanellano diminuzioni che vanno dalla più contenuta del Trentino Alto Adige (-15 unita') a quella più evidente della Campania (-1.150 imprese).
Quando si tratta di fare business, i giovani italiani si caratterizzano del resto per un certo conservatorismo. Le imprese degli "under 35" si concentrano infatti soprattutto nei settori più tradizionali. Al 30 giugno scorso, i settori con la maggior presenza di imprenditori giovani sono quelli del commercio (178mila unità per un peso percentuale sul totale superiore al 27%) e delle costruzioni (oltre 121mila imprese con peso che sfiora il 19%). E' però il turismo che nell'ultimo anno è risultato l'unico settore a contribuire positivamente (+429 unità, di cui 124 femminili, per una variazione percentuale dello stock pari allo 0,8%) all'universo delle imprese giovanili.