Apps4Italy, ecco come usare gli open data

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Prendere l’autobus, calcolare i prezzi dei taxi o visualizzare su una mappa il voto elettorale. Il concorso promosso dal ministero dell’Innovazione premia progetti e applicazioni innovative basate sull'uso dei dati aperti. Ecco i finalisti

di Gabriele De Palma

Una mappa dei cassonetti per la raccolta differenziata, un servizio che indica la strada migliore per chi si muove in bicicletta, la visualizzazione georeferenziata dei risultati elettorali: sono tutti esempi di quello che si può fare a partire dai cosiddetti open data, quei dati rilasciati pubblicamente e in un formato digitale per agevolare la consultazione e l'elaborazione da parte dei cittadini. E sono solo tre delle applicazioni che si stanno contendendo il primo premio di Apps4Italy, concorso promosso dal ministero dell'Innovazone che vuole stimolare lo sviluppo – e in certi casi anche solo l'ideazione – di servizi che migliorino la vita dei cittadini.
I vincitori per ogni categoria verranno annunciati il prossimo 19 maggio in occasione della chiusura di Forum Pa, l'annuale convegno dedicato alla pubblica amministrazione digitale. Più che per il montepremi messo a disposizione dal Dipartimento per la digitalizzazione della Pa e dagli sponsor – 45mila euro da dividere tra i dodici vincitori (tre per ognuna delle quattro categorie) – il concorso è importante perché aiuta a capire l'enorme potenzialità degli open data. Secondo le stime della Commissione europea il loro valore si aggira intorno ai 30 miliardi di euro l'anno a livello continentale, e l'Italia – purtroppo – è rimasta indietro rispetto ad Paesi europei che sono già riusciti a mettere a profitto la diffusione dei dati pubblici.

I finalisti
- Sono 35 i finalisti, tra App già realizzate (queste sono 15), idee da sviluppare, nuovi dataset (archivi di dati) e semplici visualizzazioni di quel che è disponibile oggi o che sarà estrapolabile dai database pubblici e privati nel futuro.
Le App già funzionanti che concorrono alla vittoria finale sono 15 e molte integrano i dati con le mappe, dando origine a svariati servizi di geolocalizzazione, che si tratti di raccolta differenziata come DoveSiButta, di piste ciclabili come BikeDistrict o del servizio MuseoTorino che illustra i luoghi storici e il patrimonio artistico del capoluogo piemontese. JekoGuides invece è uno strumento con cui si possono creare guide turistiche personalizzate o contribuire a quelle altrui arricchendole di dati e immagini e sfruttando software di realtà aumentata (guarda come funziona).

Taxi, appalti e lavori parlamentari - Altre applicazioni tengono traccia dei comportamenti della pubblica amministrazione e dei suoi funzionari: da GovProject che monitora gli appalti dei lavori pubblici a OpenParlamento, sviluppato dall'Associazione Openpolis, che oltre a stilare il registro delle assenze nelle due Camere, permette di seguire l'attività dei singoli parlamentari. Il monitoraggio può riguardare anche l'indice di qualità della vita dei comuni, come in Eureka Project o le tariffe comunali dei taxi come TariffaTaxi che supporta anche un sistema di pagamento mobile basato sui Qrcode. Labour Market Opendata Platform organizza i dati sul mercato del lavoro per agevolare la distribuzione delle domande di impiego; analogo servizio ma dedicato espressamente agli insegnanti precari è Voglioilruolo che ricostruisce e mantiene aggiornate le complicatissime graduatorie del Ministero della Pubblica Istruzione.

Trasparenza, mappe ed enti locali
- Un valore aggiunto agli open data viene dato anche solo da una loro visualizzazione appropriata e ragionata. È il caso di Censimento KML che rende facilmente leggibili i numeri del censimento del 2001 (in attesa di quello del 2011) e di MappeElettorali che, attraverso un sistema di geolocalizzazione che proietta le sezioni elettorali sullo stradario cittadino dà vita a una mappa interattiva del voto (in occasione dell'ultima tornata elettorale sono state realizzate in collaborazione con Sky.it le mappe di Genova, Verona, Parma e Palermo). Passando infine alle idee non ancora concretizzate in un software o in un sito web, troviamo OpenBilanci che vorrebbe elaborare i dati di bilancio degli 8100 Comuni italiani per illustrare come vengono usati i soldi pubblici. Le informazioni si ottengono incrociando i dati forniti dal Ministero dell'Interno, dal'Istat e da Openpolis. Stesso obiettivo se lo pone anche Sumptu, che monitorerà le spese degli enti locali per aumentare la trasparenza e il controllo della spesa pubblica. MyOpenUni vuole misurare le performance delle università per confrontarle tra loro, SmartPA tener traccia dei concorsi pubblici mentre CatastoMap agevolare l'estrazione delle informazioni catastali.

Insomma tanti strumenti utili e idee interessanti che lasciano intravedere quel che si potrà avere in futuro. Sì perché i dati pubblici, molti dei quali colpevolmente ancora imprigionati in database inaccessibili o conservati in formati poco aperti, aumenteranno esponenzialmente e riuscire a organizzarli per renderli facilmente consultabili da tutti sarà indispensabile. Siamo solo all'inizio.

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