Istat: "Giù la fiducia dei consumatori: ai minimi dal '96"

Economia

L'indice tocca valori bassissimi nel Nord-Est e nel Mezzogiorno. Intanto Confcommercio denuncia: "Nel 2012 un terzo dei nostri imprenditori si è visto rifiutare il credito". L'Eurostat: cresce il debito nella Ue. Allarme spread. I DATI

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Scarsa fiducia, poco credito e debito alle stelle. Tre dati (italiani ed europei) fotografano la crisi italiana in modo impietoso e confermano che il peggio forse non è ancora finito, (con lo spread che supera quota 400).
La prima rilevazione riguarda il crollo ad aprile della fiducia dei consumatori. Per l'Istat tocca il punto più basso dall'inizio delle serie storiche, risalente al gennaio 1996. Il dato passa dal 96,3 di marzo a 89,0. In calo tutte le componenti, in particolare il clima economico generale (da 85,4 a 72,1), clima futuro (da 86,3 a 76,6) e situazione corrente (da 102,6 a 96,7).
La discesa della fiducia dei consumatori è generalizzato è nel Mezzogiorno e nel Nord-Est che è più marcato. L'indice perde quasi 10 punti in entrambi i territori (da 96,2 a 86,5 per il Mezzogiorno, da 98,4 a 88,8 per il Nord Est).
Più ridotto il peggioramento per il Nord-Ovest (da 96,4 a 90,5) e per il Centro (da 95,0 A 91,5). Il clima personale scende, ma in misura meno accentuata del clima economico generale (da 100,1 a 94,3).

Confcommercio: "Nel 2012 un terzo degli imprenditori si è visto rifiutare il credito" - Le brutte notizie arrivano però anche dai settori produttivi. La fonte stavolta è l'Osservatorio sul credito per le imprese del commercio, del turismo e dei servizi nel primo trimestre del 2012 realizzato da Confcommercio-Imprese per l'Italia in collaborazione con Format Ricerche.
Nel primo trimestre del 2012 solo il 18,7% delle imprese del commercio, turismo e servizi ha fatto richiesta di credito e di queste il 37% si è visto negare il finanziamento o ha avuto meno di quanto richiesto e contro il 34% delle imprese che è stato soddisfatto. "E' la prima volta dal 2008 che le imprese che ottengono meno credito di quello richiesto e non lo ottengono affatto sono più numerose di quelle che se lo sono visto accordare", si legge in una nota. Le imprese in grado di fronteggiare il proprio fabbisogno finanziario senza alcuna difficoltà risultano il 36,1% contro il 41,8% del trimestre precedente.

Eurostat: "In Europa continua a crescere la corsa del debito" - Sul fronte europeo, invece, l’Eurostat rileva che nel 2011 i 17 Paesi dell'Eurozona hanno registrato una flessione del rapporto deficit-Pil, passato dal 6,2 al 4,1%, ma è proseguita la corsa del debito, salito dall'85,3 all'87,2%. Analogo andamento è stato rilevato per l'insieme dei 27 paesi Ue. Il rapporto deficit-Pil è passato dal 6,5 al 4,5%, quello debito-Pil dall'80 all'82,5%. I parametri di Maastricht fissano nel 3 e nel 60% le soglie massime per i rapporti deficit-Pil e debito-Pil.

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