Istat, in Italia un giovane su tre non ha lavoro

Economia

Il tasso di disoccupazione a gennaio è salito al 9,2% (0,2 punti percentuali in più) rispetto al dicembre 2011. E’ il dato peggiore dal 2004. I lavoratori tra i 15 e i 24 anni senza un impiego sono ormai più del 30% da oltre 5 mesi

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Il tasso di disoccupazione a gennaio è al 9,2%, in rialzo di 0,2 punti percentuali su dicembre e di un punto su base annua. E' il tasso più alto da gennaio 2004 (inizio serie storiche mensili). Lo rileva l'Istat su stime provvisorie ( qui il grafico ). Guardando alle serie storiche trimestrali è il più alto dal primo trimestre 2001. Nello stesso mese, il tasso di disoccupazione giovanile, ovvero l'incidenza dei 15-24enni senza un posto sul totale di quelli occupati o in cerca di lavoro, è al 31,1%, in rialzo di 0,1 punti percentuali rispetto a dicembre 2011 e di 2,6 punti su base annua e appena sotto il record raggiunto a novembre 2011 (31,2%). Il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni), fa sapere l’Istat, ormai si colloca sopra quota 30% da 5 mesi, ovvero da settembre.
Dati che si aggiungono a una lunga lista di cifre “negative” pubblicate negli ultimi mesi che ritraggono un quadro complicato sul fronte lavoro in Italia. Solo due settimane fa, lo stesso presidente dell’Istituto nazionale di Statistica Enrico Giovannini aveva sottolineato come il tasso di disoccupazione degli under 25 è tra i più alti in Europa. Non solo. In Italia, aveva osservato Giovannini, lavora “meno di una su due lavora e solo il 30% nel Sud, nonostante dal 1995 al 2008 si sia assistito a un aumento quasi ininterrotto dell'occupazione femminile”.

Lieve aumento del numero degli occupati - A gennaio 2012 il numero di occupati ha registrato però un lieve aumento , dello 0,1% (+18 mila unità), su dicembre 2011, mentre su base annua segnala una crescita pari 0,2% (+40 mila unità) ( qui il grafico ). Ricapitolando, a fronte di una modesta crescita dell'occupazione si è verificato un sensibile aumento della disoccupazione, indice di una maggiore partecipazione al mercato del lavoro. Non a caso, fa sapete sempre l'Istat, gli inattivi tra i 15 e i 64 anni diminuiscono dello 0,4% (-63 mila unità) rispetto al mese precedente. E il tasso di inattività si posiziona al 37,3%, con una flessione di 0,1 punti percentuali in termini congiunturali e di 0,8 punti su base annua.

Marcegaglia: "Dati preoccupanti" - Il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, definisce "molto preoccupanti i dati Istat sulla disoccupazione". "Siamo al 9,2% - ha detto rispondendo ad un giornalista all'assemblea degli imprenditori ad Avellino - è il peggior dato dal 2004. Certo - ha aggiunto - dobbiamo fare equilibrio di bilancio ma se non ricominciamo a crescere i problemi saranno molto forti".

Bonanni a SkyTG24: "Occupazione peggiora senza nuova mission del governo" -  "I numeri dell'occupazione saranno sempre più disastrosi senza investimenti esteri e italiani e senza un lavorio costante e una riconfigurazione della politica economica del nostro Paese" ha detto Raffaele Bonanni, segretario generale della Cisl, a SkyTG24, commentando i dati sulla disoccupazione diffusi dall'Istat.
"Bisogna riprecisare la mission per il Governo e la mission di ciascuno di noi - ha aggiunto - con una discussione trasparente".

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Disoccupazione in aumento anche in Europa - Sul fronte europeo le cose non vanno meglio. Sale ancora, a gennaio, la disoccupazione in Europa: il dato Eurostat segnala un tasso del 10,7% nell'Eurozona (era 10,6% in dicembre) e del 10,1% nell'Ue a 27 paesi (10% in dicembre). I disoccupati sono 24,325 milioni nell'Unione europea, di cui 16,925 in Eurozona; l'aumento rispetto a dicembre è di 191 mila persone, di cui 185 mila nei 17 paesi della moneta unica. Rispetto al gennaio dell'anno scorso, i disoccupati sono aumentati di 1,488 milioni nell'Ue e di 1,221 milioni nell'Eurozona. I tassi di disoccupazione più elevati si confermano in Spagna (23,3%), Grecia (19,9% ma il dato è di novembre), Irlanda e Portogallo (entrambi al 14,8%). I paesi dove il problema è meno marcato sono l'Austria (4%), Olanda (5%) e Lussemburgo (5,1%). I giovani disoccupati sono 5,5 milioni nell'Unione a 27 e 3,314 milioni nell'Eurozona, con tassi rispettivamente pari al 22,4% e al 21,6%; il fenomeno è particolarmente rilevante in Spagna, dove la metà (49,9%) degli under 25 è senza lavoro, Grecia (48,1% in novembre) e Slovacchia (36%) mentre il dato italiano è pari al 31,1%. Eurostat ricorda che il dato Usa di gennaio mostra un tasso di disoccupazione all'8,3% mentre in Giappone a dicembre era al 4,6%.



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