Cassa integrazione, il governo: sia breve e solo ordinaria

Economia
Nella foto un momento dell'incontro del 4 dicembre tra governo e parti sociali

L'esecutivo ha presentato alle parti sociali un documento per la riforma del mercato del lavoro in 5 punti: contratti, apprendistato, flessibilità, ammortizzatori, servizi. Si va verso una stretta della Cig. Ma i sindacati frenano

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Sulla riforma del mercato del lavoro il governo intende agire in tempi brevi e "in modo strutturale". E' questa la posizione emersa dall'incontro di lunedì 23 gennaio con le parti sociali a Palazzo Chigi . L'esecutivo ha presentato a sindacati e Confindustria un documento in cinque punti per la riforma del mercato del lavoro: tipologie contrattuali, apprendistato, flessibilità, ammortizzatori sociali e servizi per il lavoro.
"Servono buone soluzioni strutturali per il mercato del lavoro", ha detto il presidente del Consiglio, Mario Monti. Il governo non procederà per decreto ma chiede che i tempi del confronto siano brevi. "Spero, ha aggiunto prima di lasciare il tavolo per andare all'Europgruppo, che si riesca a non ridurre il messaggio che mandiamo sulla riforma del mercato del lavoro solo al tema dell'articolo 18".

Cambia la cassa integrazione -
La cassa integrazione, secondo quanto emerso dall'incontro sarebbe al centro della riforma degli ammortizzatori sociali con l'intenzione dell'Esecutivo di limitarne la durata e l'utilizzo ai soli casi di rientro al lavoro. Ipotesi questa che trova l'opposizione delle parti sociali. Secondo le intenzioni del governo, dovrebbe restare solo la cassa ordinaria (quella legata ad aventi temporanei e con una durata massima di 52 settimane) mentre si eliminerebbe la possibilità di utilizzarla a fronte di chiusura dell'azienda (come ad esempio la cassa straordinaria prevista per lo stabilimento Fiat di Termini Imerese). A fronte del mancato rientro in azienda si studia invece un'indennità risarcitoria e il rafforzamento del sussidio di disoccupazione.

Il ministro Fornero: "Partiti col piede giusto" - "Siamo partiti con il piede giusto", ha detto il ministro del Lavoro, Elsa Fornero. "E' necessario chiudere il confronto sulla riforma del lavoro in 3, 4 settimane - ha aggiunto - La riforma si farà insieme alle parti sociali avvalendosi del coordinamento del governo. La riforma degli ammortizzatori sociali è un capitolo importantissimo, ma dobbiamo considerare anche con lo stato dei conti e le poche risorse che abbiamo".

Camusso: "No a scelte unilaterali"
- "Non c'è stata nessuna condivisione delle proposte che il ministro ha illustrato. Per questo aspettiamo  l'agenda dei tavoli. Per noi si parte dall'agenda e non da contenuti già predeterminati". La Cgil avverte il Governo che sul mercato del lavoro non sono accettabili "scelte unilaterali". "Ciò che ci auguriamo - ha detto il segretario generale Cgil, Susanna Camusso - è che sia una giornata utile perché sia chiaro al governo che il mercato del lavoro è complesso. Non ci possono essere scelte unilaterali del governo su queste materie”.



Bonanni: "Procedere con cautela" - Sulla riforma del mercato del lavoro "occorre procedere con molta cautela", ha detto Raffaele Bonanni, leader della Cisl, al tavolo tra parti sociali e Governo in corso a Palazzo Chigi. "Dobbiamo rassicurare il mercato del lavoro - ha aggiunto - cercando soluzioni che non dividano ma uniscano. Siamo disponibili a discutere della revisione degli strumenti, ma senza rompere la necessaria coesione sociale". Sulle tipologie contrattuali Bonanni ha poi sottolineato: "Possiamo lavorare insieme su strumenti che hanno trovato già il favore di tutti come l'apprendistato per i giovani, migliorando questi strumenti. Sappiamo tutti che c'è un uso improprio di alcuni istituti come le partite Iva. Per questo la strada è quella di alzare la contribuzione per evitare questo dumping del mercato del lavoro".

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Marcegaglia: "Al tavolo senza tabù" - "Partecipiamo al tavolo con grandissima apertura e grande senso di responsabilità, senza tabù di nessun tipo", dice invece il leader di Confindustria, Emma Marcegaglia, al termine dell'incontro a Palazzo Chigi. "E' stata una buona riunione, di impostazione. L'obiettivo è arrivare a un'intesa entro un mese. Abbiamo un lavoro molto serio e importante da fare".

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Angeletti: "Vera negoziazione, altrimenti un disastro" - "Temo che il metodo suggerito dal Governo possa favorire il disastro", ha affermato il leader della Uil, Luigi Angeletti, al tavolo di confronto tra parti sociali. "La definizione delle soluzioni - ha aggiunto - deve essere il prodotto di un confronto negoziale vero". "Credo che le parti sociali siano in grado di risolvere l'80% dei problemi - ha spiegato Angeletti -. Se il governo ha un approccio sussidiario, è utile. Se fosse il contrario, ci si incamminerebbe verso un disastro politico. Temo che il metodo suggerito possa favorire il disastro: la definizione delle soluzioni deve essere il prodotto di un confronto negoziale vero". Oltre alla riforma del lavoro si deve discutere "di riforma fiscale e di stimoli agli investimenti. Altrimenti questo tavolo non produrrà gli effetti sperati", ha detto il segretario generale dell'Ugl, Giovanni Centrella, al tavolo tra parti sociali e governo in corso a Palazzo Chigi.

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