La crisi non ferma i saldi: il 70% non ci rinuncia

Economia
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Il dato emerge da un’indagine di Confcommercio sugli sconti invernali, già partiti in Sicilia e Basilicata e che il 5 gennaio inizieranno nella maggior parte delle città italiane. Ma i consumatori: le famiglie spenderanno il 19% in meno

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La crisi economica si sente ma non modifica l'atteggiamento degli italiani verso i saldi: quasi sette su dieci, infatti, non mancheranno all'appuntamento con gli acquisti a prezzo scontato, già partiti il 2 gennaio in Sicilia e Basilicata e che da il 5 gennaio inizieranno praticamente in tutta Italia. Capi di abbigliamento e calzature costituiranno, almeno secondo le intenzioni di spesa, le principali tipologie di acquisti. Il dato emerge da un'indagine sui saldi invernali 2012 realizzata da Confcommercio in collaborazione con Format Ricerche, secondo cui il 68,1% dei consumatori spenderà meno di 200 euro (+11,4% rispetto allo scorso anno) e la quasi totalità delle imprese (96,5%) proporrà ai consumatori uno sconto medio fino al 50%.

Per quanto riguarda la qualità dei prodotti, il 90% dei consumatori la giudica positivamente e oltre l'85% pensa che la varietà sia "molto" o "abbastanza" buona. Oltre sei consumatori su dieci si sentono tutelati acquistando capi in saldo e il 73,6% attribuisce una maggiore importanza alla qualità rispetto al prezzo. Le imprese del commercio al dettaglio prevedono una contrazione di visitatori nel proprio punto vendita (per il 62,9% degli imprenditori il negozio sarà visitato da nuovi clienti contro il 73,7% dell'anno scorso) e anche una diminuzione del contributo dei saldi alla crescita della clientela. Infine, ad attendere la fatidica "ora X", sono soprattutto le donne, gli individui di età compresa tra i 25 e i 44 anni e i residenti del Centro, del Sud Italia e delle aree metropolitane.

Federconsumatori e Adusbef giudicano "estremamente ottimistiche" le stime di Confcommercio sull'andamento dei saldi. Secondo le prime indagini dell'Onf, l'Osservatorio nazionale Federconsumatori, sebbene il numero delle famiglie intenzionate a comprare a saldo rimanga pressoché invariato rispetto allo scorso anno (circa il 44-45%, pari a 10,8 milioni di famiglie), la spesa sarà decisamente più bassa: complessivamente ammonterà ad appena 2,4 miliardi di euro. Ogni famiglia che acquisterà a saldo spenderà circa 223 euro, il 19% in meno rispetto allo scorso anno, quando per i saldi invernali la spesa era stata di circa 277 euro a famiglia.

"Purtroppo confermiamo che le previsioni non promettono bene. Il rischio sempre più concreto, infatti, è che si confermi il pessimo andamento già registrato nei consumi
relativi alle festività", dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, presidenti di Federconsumatori e Adusbef. Secondo le due associazioni, si tratta di "un andamento decisamente negativo, che in parte avrebbe potuto essere evitato anticipando l'apertura dei saldi al periodo natalizio, così come avvenuto in molte città a livello internazionale. Per stimolare le vendite".

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