Termini Imerese, ultimo giorno di produzione

Economia
Alcuni operai dello stabilimento Fiat di Termini Imerese

Da venerdì gli operai saranno in cassa integrazione. Rabbia tra i lavoratori durante l'assemblea davanti ai cancelli della fabbrica. Landini: "Da Fiat atteggiamento arrogante e autoritario". Elsa Fornero: "Il governo è pronto a offrire il suo contributo"

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C'è amarezza tra gli operai dello stabilimento Fiat di Termini Imerese dove, dopo 40 anni la produzione termina oggi, giovedì 24 novembre, con l'ultima Lancia Y che uscirà dalla catena di montaggio. I metalmeccanici in mattinata si sono raccolti all'ingresso dei cancelli per un'assemblea convocata dai sindacati per riferire sull'incontro di ieri al Mise. Una riunione ancora una volta interlocutoria, conclusasi con un rinvio al 30 novembre per definire la questione della mobilità, e durante il quale non sono mancati i toni accesi. Il parroco di Termini Imerese, intervenuto nel corso dell'incontro, ha puntato il dito contro la proprietà di Fiat: "Quando Agnelli si affacciava dalla 'tunnaredda', a Termini Imerese, diceva che era bellissima. Hanno sfruttato, sedotto e abbandonato questa terra, dove Fiat produceva mille auto al giorno. Si sono innamorati di questo luogo e adesso che non c'è più niente da spremere vanno via".

Il tema centrale, per gli operai, che da venerdì fino alla fine dell'anno saranno in Cassa Integrazione, è trovare una forma di accompagnamento verso la pensione. Ma il Lingotto chiede che sia la Regione a farsi carico di questo onere. I lavoratori sono visibilmente preoccupati e alcuni di loro si definiscono "malati terminali che aspettano tra pochi momenti che gli venga staccata la spina".  A spiegare i termini della questione è Maurizio Landini, segretario della Fiom. "Lo snodo per un accordo per Termini Imerese - sostiene il sindacalista - è rappresentato dagli incentivi che abbiamo chiesto a Fiat per accompagnare alla pensione centinaia di lavoratori. Ma finora, in modo non accettabile, l'azienda ha rifiutato di applicare le tabelle che ha sempre applicato anche a Pomigliano e Cassino: un atteggiamento arrogante, autoritario, un sberleffo ai lavoratori".

Sul tema è intervenuto anche il neo-ministro del Welfare Elsa Fornero. Intervenendo in videoconferenza all'assemblea del Cna di Torino (guarda il video), ha sottolineato come oggi si "chiude uno degli stabilimenti storici della Fiat, spiegando che nel rispetto dell'autonomia delle parti il governo è pronto a "offrire il suo contributo costruttivo, se sarà chiesto, per la composizione della vicenda". "Non sfugge - ha aggiunto il ministro - che la parte più debole è costituita da lavoratori, che sono oggi la parte più debole del paese, insieme ai giovani".

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