Dopo la tempesta del mercoledì nero che ha portato gli indici ai livelli del 2009, Milano chiude in forte rialzo, al termine di una giornata di alti e bassi. Bene tutte le europee sulla scia di Wall Street, che chiude in rialzo
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Dopo la tempesta del mercoledì nero che ha portato gli indici ai livelli del 2009, bruciando in Europa 174 miliardi di capitalizzazione, Piazza Affari chiude una giornata altalenante con un +4,1% dell'indice Ftse Mib.
Ancora molto elevati gli scambi (3,6 miliardi di euro) con alcuni rally notevoli, come quello dalla Banca popolare di Milano, cresciuta di oltre il 10%. Molto bene anche Intesa SanPaolo, che ha recuperato più del 6%, mentre Unicredit (+3,4%) è tornata a quota un euro, con la Consob che si riunirà prima dell'avvio della prossima seduta per eventuali provvedimenti proprio contro le vendite allo scoperto.
Bene le piazze del Vecchio Continente - Bene anche le altre piazze europee. Dopo una giornata convulsa, in cui i titoli bancari hanno fatto temere un nuovo crollo delle Borse, i listini del vecchio continente, nel finale, hanno preso il volo sulla scia di Wall Street e dell'annuncio del vertice Merkel-Sarkozy.
L'indice Stxe dei 600 principali titoli europei è così cresciuto del 3,16%, che equivale al maggior rialzo dal maggio 2010 e al recupero di 141 miliardi di euro di capitalizzazione. Chi ha corso di più è stata Zurigo (+5%) dopo che la Banca centrale elvetica ha detto di non scartare "alcuna misura" per frenare l'apprezzamento del franco svizzero. Ma subito dietro segue Milano, in crescita finale del 4% e un recupero di capitalizzazione di 13,8 miliardi di euro. Londra ha chiuso a +3,11%, Parigi a +2,89%, Francoforte +3,28%.
Wall Street chiude in rialzo - Chiusura in forte rialzo anche per Wall Street dopo il tonfo di mercoledì. Il Dow Jones si è attestato sul 3,90%, a 11.142,78 punti, mentre l'indice Nasdaq ha messo a segno un +4,69%, a 2.492,68 punti. Bene anche lo S&P 500 che ha chiuso a +4,61%, a 1.172,46 punti.
Migliorano i titoli di Stato - Il rendimento pagato dal Btp decennale è sceso in giornata sotto il 5% per la prima volta dallo scorso 5 luglio. Mentre gli operatori segnalano anche oggi acquisti da parte della Banca centrale europea, il rendimento decennale è arrivato al 4,994%. In netto calo lo 'spread' con i bund tedeschi, che ha toccato un minimo di seduta a 273 punti.
Tokyo contiene le perdite - La bufera che ha investito mercoledì i mercati occidentali ha solo sfiorato le principali borse di Asia e Pacifico, che, dopo un avvio pesante, hanno man mano ridotto le perdite fino a chiudere poco sotto al pareggio, con Tokyo in calo dello 0,6%, Sidney (-0,1%) stabile e Shanghai e Seul (+0,7% entrambe) addirittura positive.
I mercati asiatici hanno infatti invertito la rotta spinti dai futures su Wall Street (+186 punti base i contratti sul Dow Jones Industrial), che, all'indomani della tempesta, sono tornati a segnare il bel tempo come se niente fosse, e da una serie di risultati economici migliori delle attese, segno che l'economia reale, nonostante tutto, marcia ancora. E' il caso di Nikon (+8,29%), colosso delle fotocamere e di Sumitomo Rubber Industries (+3,85%), gigante della gomma. Difficoltà invece per gli automobilistici Mazda (-4,86%), Nissan (-3,95%), Honda (-3,53%) e Toyota (-2,2%), frenati dal superyen e dall'esposizione verso i mercati occidentali.
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Bene le piazze del Vecchio Continente - Bene anche le altre piazze europee. Dopo una giornata convulsa, in cui i titoli bancari hanno fatto temere un nuovo crollo delle Borse, i listini del vecchio continente, nel finale, hanno preso il volo sulla scia di Wall Street e dell'annuncio del vertice Merkel-Sarkozy.
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I mercati asiatici hanno infatti invertito la rotta spinti dai futures su Wall Street (+186 punti base i contratti sul Dow Jones Industrial), che, all'indomani della tempesta, sono tornati a segnare il bel tempo come se niente fosse, e da una serie di risultati economici migliori delle attese, segno che l'economia reale, nonostante tutto, marcia ancora. E' il caso di Nikon (+8,29%), colosso delle fotocamere e di Sumitomo Rubber Industries (+3,85%), gigante della gomma. Difficoltà invece per gli automobilistici Mazda (-4,86%), Nissan (-3,95%), Honda (-3,53%) e Toyota (-2,2%), frenati dal superyen e dall'esposizione verso i mercati occidentali.