Borsa, l'appello dei giornali alla politica

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Dopo il lunedì nero nuovo record negativo per lo spread. I direttori dei principali quotidiani suonano la sveglia al Governo puntando il dito contro il silenzio del premier

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La borsa riapre in forte calo. Piazza Affari è di nuovo investita da un'ondata di vendite che sferzano in particolare i titoli finanziari. Lo spread tra i titoli di stato italiani, i Btp, e quelli tedeschi presi come punto di riferimento si allarga fino a un nuovo record e l'Euro scivola ancora sui mercati internazionali sia rispetto al dollaro sia rispetto allo yen.

E dopo il lunedì nero i giornali italiani suonano la sveglia alla politica. I direttori dei principali quotidiani intervengono infatti sulle prime pagine per commentare la situazione: sotto accusa l'azione troppo debole o - secondo alcuni - assente del Governo.

"Si approvi velocemente la manovra con una discussione aperta e concreta", scrive Ferruccio De Bortoli sul Corriere della Sera in un editoriale dal titolo "Ora più coraggio". "Maggioranza e opposizione si ritrovino, una volta tanto, sulla linea della responsabilità tracciata da Napolitano che ha sollecitato Pd, Udc e Idv a concordare e limitare gli emendamenti: una svolta positiva. Si pensi al Paese, non ai voti", prosegue il direttore del Corriere.

Parole dure anche su La Stampa che ospita in prima pagina un corsivo non firmato, quindi attribuibile al direttore Mario Calabresi: "Il silenzio di Berlusconi è parso pesante, incomprensibile e destabilizzante - si legge sul quotidiano di Torino -. E quando all'ora di pranzo la cancelliera Merkel ha chiesto al governo italiano di approvare sollecitamente la manovra finanziaria, era come se l'intera Europa dicesse a Roma: se ci siete, battete un colpo.

Punta il dito contro il silenzio dell'esecutivo anche Ezio Mauro su Repubblica: "Così il Premier tace, col Paese nella tempesta. Il risultato è l'assenza di politica, in un momento in cui c'è bisogno di regole certe, impegni solidi, indirizzi di marcia sicuri. Supplisce il Capo dello Stato, grazie alla sua credibilità e alla sua autorità.

Torna a fare sentire la propria voce anche Romano Prodi in una intervista al Sole 24 Ore secondo cui va lanciato immediatamente il messaggio che "c'è un Paese unito, capace di fare sacrifici e di costruire compatto il proprio futuro". L'ex premier aggiunge: "Non ci sono alternative a questo approccio - aggiunge -. Deve emergere subito un messaggio di stabilità, di compattezza, di fiducia, condiviso da maggioranza e opposizione, assieme a tutte le istituzioni. Questo fa un Paese che festeggia 150 anni di unità e continua insieme a costruirsi il domani". "Dopo Irlanda, Grecia, Portogallo e Spagna adesso tocca a noi subire gli attacchi", commenta Prodi analizzando la situazione finanziaria internazionale. "L'Italia non brilla per rigore - aggiunge -, ma la nostra economia non è certo al collasso, anzi, le strutture produttive sono generalmente sane e le banche sono relativamente più solide che negli altri Paesi". Per questo, incalza Prodi, "serve una strategia di uscita" con "governo, opposizione e Bankitalia che concordino poche modifiche rapide" alla manovra, di cui, osserva, "è certamente un punto debole il rinvio del cuore dei provvedimenti al 2013-2014". Tuttavia, ammonisce Prodi, "vista l'urgenza, è possibile una intesa rapida su alcuni emendamenti" che vadano nella direzione di "sacrifici per i redditi alti" e di "un piano di tagli credibili" della spesa pubblica.

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