Piazza Affari crolla. Il Colle: "Coesione sulla manovra"

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Un'altra giornata nera per i mercati. Milano (-3,96%) è la peggiore borsa d'Europa dopo Lisbona. Nuovo record spread. La Merkel telefona a Berlusconi: approvate le riforme per contenere il debito. Marcegaglia: "Lavorare tutti nella stessa direzione"

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Italia ancora nel mirino della speculazione per la crisi del debito dell'eurozona: dopo il venerdì nero, Piazza Affari sprofonda con un calo di 3,96% e lo spread tra Btp e Bund decennali ha sfondato nuovi massimi toccando il record di 300 punti (guarda tutti i dati). Il presidente Napolitano è intervenuto per chiedere "un impegno straordinario di coesione nazionale", mentre la cancelliera tedesca Angela Merkel ha detto di aver telefonato ieri, 10 luglio, a Silvio Berlusconi chiedendo all'Italia di approvare la manovra. A proposito delle misure adottate dalla Consob, il presidente di Confidustria Emma Marcegaglia ha detto: "Credo che siano già qualcosa, ma non credo che si possa fare molto di più. Non si possono bloccare i meccanismi dei mercati".

Titoli di Stato: nuovi record spread Btp-Bund - Continua ad allargarsi lo spread tra Btp decennali e Bund tedeschi. Il differenziale ha toccato il nuovo massimo storico dall'introduzione dell'euro e vola a 300 punti base.
Picchi hanno raggiunto gli spread di Portogallo (1.048 punti) e Irlanda  (1.019 punti), ma anche la Francia (62,3 punti) è al massimo livello da marzo 2009.

Borse negative - Piazza Affari ha chiuso a -3,96%. Il provvedimento della Consob sulle vendite allo scoperto "non ha avuto effetto" commentano gli operatori e guardano con timore all'allargarsi dello spread del Btp col Bund "sempre più vicino ai livelli della Spagna". Anche perché, dai primi dati, non sembra che quel comparto di vendite abbia avuto un'incidenza.  Male anche Mediaset e Cir dopo la sentenza della Corte d'Appello di Milano che ha condannato Fininvest a pagare alla holding di De Benedetti 560 milioni.

Bini Smaghi: "Crisi allargata ai titoli bancari" - "Sui mercati la crisi dei debiti sovrani si è allargata ai titoli bancari. C'è un contagio diretto" è l'allarme lanciato da Lorenzo Bini Smaghi, membro del comitato esecutivo della Banca centrale europea.
In Italia, poi, c'è una correlazione "forte" fra rischio sovrano e rischio bancario. Questo avviene per "l'alto debito pubblico, perché le banche hanno in pancia una quantità di titoli sovrani importante" e anche per la bassa capitalizzazione degli istituti italiani rispetto a quelli stranieri". Questi, per Bini Smaghi, sono degli "elementi di fragilità" del sistema e lo rendono "fragile due volte".

Napolitano: "Serve uno straordinario impegno di coesione" -
Sulla situazione dei mercati è intervenuto anche il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano chiedendo "un impegno straordinario di coesione nazionale per superare le difficili prove che il Paese sta attraversando". Napolitano ha parlato nel corso di una manifestazione al Viminale, commentando le parole di Emma Marcegaglia che aveva detto che occorre "lavorare tutti nella stessa direzione e difendere il nostro Paese".

La Merkel chiama Berlusconi - Intanto, la cancelliera tedesca Angela Merkel ha reso noto di aver telefonato al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi chiedendo all'Italia di approvare la manovra e le riforme per il contenimento del debito. "Ho chiesto che l'Italia invii un segnale importante, cioè l'adozione di un bilancio rispondente alle esigenze di risparmio e di consolidamento". La Merkel ha poi aggiunto di aver "piena fiducia che il governo italiano approvi esattamente una manovra di questo tipo, di cui ho discusso con il premier italiano".

Ue: interdire il rating sui Paesi in crisi - E anche la Commissione Ue prepara le contromosse: in particolare, l'Unione Europea vuole interdire l'analisi delle agenzie di rating sui Paesi che sono stati o sono oggetto di un aiuto internazionale. Ad annunciarlo, il commissario Ue al mercato interno Michel Barnier.
La proposta è di indurire le regole che si applicano alle agenzie di rating, impedendo loro di emettere giudizi su paesi che sono oggetto di un piano di aiuti internazionale.   
Le agenzie di rating, infatti, sono finite ancora recentemente nell'occhio del ciclone in seguito alla decisione di Moody's del 5 luglio scorso che ha tagliato il rating sovrano del Portogallo a 'junk' (spazzatura) portandolo al livello 'Ba2' da 'Baa1', con outlook negativo. La reazione della Bce era stata immediata: il presidente Jean-Claude Trichet ha definito le agenzie di rating "una piccola struttura oligopolistica". "E' chiaro - aveva spiegato Trichet - che c'è un elemento di pro-ciclicità, inerente al funzionamento delle agenzie di rating, che non è ottimale".



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