Confindustria: "La ripresa in Italia resta anemica"

Economia

Secondo l'analisi del centro studi di via dell'Astronomia, il nostro Paese "delude" ancora, perché "il Pil ristagna, assieme alla produzione industriale". "La Germania tiene il passo - dicono gli industriali - il made in Italy no"

"La ripresa in Italia resta anemica", mentre la produzione industriale è "rimasta ferma". A dirlo Confindustria, che confronta i dati del Pil nel primo trimestre (0,1%) con quelli di Germania (1,5%) e dell'Eurozona (0,8%).
Secondo l'associazione degli industriali "le attese delle imprese e la fiducia dei consumatori confermano i segnali di stagnazione" e "si delineano tendenze poco favorevoli per i consumi", anche perché "la fiducia dei consumatori è diminuita a causa delle accresciute incertezze del contesto economico, che incidono sulle prospettive individuali e sui bilanci delle famiglie".

Nell'analisi del centro studi di via dell'Astronomia l'Italia "delude" ancora, perché "il Pil ristagna, assieme alla produzione industriale; i consumi sono resi cauti dai timori di disoccupazione, con una Cig che ha smesso di sgonfiarsi; gli investimenti sono scoraggiati da margini di profitto che, già bassi nel confronto internazionale, sono stati ulteriormente erosi dall'aumento delle quotazioni delle commodity e del costo del lavoro per unità di prodotto".

E' diverso lo scenario economico globale, che conferma la fase di "ripresa solida" nell'uscita dalla crisi economica, nonostante un rallentamento e "fattori frenanti" come l'impatto del terremoto in Giappone, i "rincari delle materie prime", le "strette monetarie nei paesi emergenti", la correzione dei deficit pubblici". Il Csc rileva che "si ampliano i differenziali tra le economie avanzate, soprattutto europee. Gli scambi mondiali hanno superato il picco pre-crisi e gli ordini delineano un trend positivo; la Germania tiene il passo, il made in Italy no".

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