Il governatore di Bankitalia si candida, con un'intervista al Herald Tribune, a prendere il posto di Trichet alla guida della Banca Centrale. E sposa la linea tedesca sulla politica monetaria
La stabilità dei prezzi è il primo obiettivo della Banca centrale europea. In un'intervista al quotidiano Herald Tribune il governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi, affronta il tema della sua candidatura alla guida della Bce e, secondo il quotidiano, manda un chiaro messaggio: so essere un falco sull'inflazione al pari di qualsiasi tedesco. La politica monetaria della Bce dovrebbe "per prima cosa e soprattutto essere orientata verso la stabilità dei prezzi", dice Draghi. L'intervista rilasciata all'edizione europea del New York Times segue così di poche settimane un analogo intervento sulla Frankfurter Allgemeine Zeitung, in cui Draghi indicava nel modello tedesco l'esempio da seguire per le politiche monetarie. Un ulteriore tentativo di proporsi come candidato gradito a Berlino, nella corsa alla successione di Jean-Claude Trichet alla guida della Banca Centrale Europea.
Nonostante il sostegno della stampa anglosassone, l'Herald Tribune sottolinea infatti come a Berlino e a Parigi, Draghi susciti "una palpabile mancanza di entusiasmo" come sostituto di Trichet. Proprio il suo passaporto italiano sembra essere il principale ostacolo nella sua corsa per la presidenza della Bce. Anche per questo in molte delle più recenti dichiarazioni pubbliche del governatore della Banca d'Italia il tema dell'inflazione e della necessità di tenere i prezzi sotto controllo è sottolineato con particolare chiarezza. Draghi osserva anche in questa intervista che la Bce non ha toccato i tassi di interesse "per un periodo molto molto lungo" e "deve assicurare che le aspettative di inflazione restino ben ancorate". Poi sulla crisi libica sottolinea come le banche centrali nel mondo in questo momento stiano cercando di valutare se l'impennata dei prezzi petroliferi possa avere "un effetto permanente sull'inflazione o si tratti solo di uno shock temporaneo".
l governatore della Banca d'Italia è indicato da più parti come il candidato con il curriculum migliore per la successione alla presidenza della Bce quando in ottobre Trichet terminerà il suo mandato. Il suo principale concorrente per questo ruolo, il tedesco Axel Weber, si è chiamato fuori a sorpresa nelle scorse settimane lasciando aperto l'interrogativo se possa esserci un candidato tedesco da contrapporre a Draghi. Se Draghi riuscirà a emergere dice l'Herald Tribune, dipenderà alla fine da come si risolveranno i suoi due presunti handicap: la sua nazionalità e i quasi tre anni trascorsi come vice presidente e managing director alla Goldman Sachs International. Nel corso del colloquio con il quotidiano, Draghi torna a smentire di aver avuto un ruolo nelle operazioni sui derivati studiate da Goldman Sachs per il governo greco quando lavorava per la banca d'investimento Usa. "Non sono mai stato coinvolto in questo", dice Draghi.
L'Herald Tribune sostiene anche che il presidente del Fsb abbia infastidito molti nell'industria del credito per le sue posizioni sul tema delle istituzioni troppo grandi per fallire. Draghi ribadisce oggi che "le società e i governi devono essere in grado di lasciar fallire le grandi istituzioni senza creare disfuzioni sul mercato e senza usare i soldi dei contribuenti". Quanto agli interventi della Bce di acquisto di bond sul mercato secondario, Draghi dice che sono giustificati "come decisioni di politica monetaria per ripristinare i meccanismi di trasmissione" e che si tratta di "iniziative temporanee, limitate nell'ammontare e che il loro impatto dovrebbe essere compensato dalal riduzione della quantità di moneta in circolazione". Secondo un sondaggio Reuters, 29 su 45 economisti interpellati indicano il banchiere centrale italiano, che è anche presidente del Financial Stability Board, come il favorito per la successione a Trichet. Il secondo in graduatoria è il governatore della Banca di Finlandia Erkii Liikanen con 6 preferenze.
Nonostante il sostegno della stampa anglosassone, l'Herald Tribune sottolinea infatti come a Berlino e a Parigi, Draghi susciti "una palpabile mancanza di entusiasmo" come sostituto di Trichet. Proprio il suo passaporto italiano sembra essere il principale ostacolo nella sua corsa per la presidenza della Bce. Anche per questo in molte delle più recenti dichiarazioni pubbliche del governatore della Banca d'Italia il tema dell'inflazione e della necessità di tenere i prezzi sotto controllo è sottolineato con particolare chiarezza. Draghi osserva anche in questa intervista che la Bce non ha toccato i tassi di interesse "per un periodo molto molto lungo" e "deve assicurare che le aspettative di inflazione restino ben ancorate". Poi sulla crisi libica sottolinea come le banche centrali nel mondo in questo momento stiano cercando di valutare se l'impennata dei prezzi petroliferi possa avere "un effetto permanente sull'inflazione o si tratti solo di uno shock temporaneo".
l governatore della Banca d'Italia è indicato da più parti come il candidato con il curriculum migliore per la successione alla presidenza della Bce quando in ottobre Trichet terminerà il suo mandato. Il suo principale concorrente per questo ruolo, il tedesco Axel Weber, si è chiamato fuori a sorpresa nelle scorse settimane lasciando aperto l'interrogativo se possa esserci un candidato tedesco da contrapporre a Draghi. Se Draghi riuscirà a emergere dice l'Herald Tribune, dipenderà alla fine da come si risolveranno i suoi due presunti handicap: la sua nazionalità e i quasi tre anni trascorsi come vice presidente e managing director alla Goldman Sachs International. Nel corso del colloquio con il quotidiano, Draghi torna a smentire di aver avuto un ruolo nelle operazioni sui derivati studiate da Goldman Sachs per il governo greco quando lavorava per la banca d'investimento Usa. "Non sono mai stato coinvolto in questo", dice Draghi.
L'Herald Tribune sostiene anche che il presidente del Fsb abbia infastidito molti nell'industria del credito per le sue posizioni sul tema delle istituzioni troppo grandi per fallire. Draghi ribadisce oggi che "le società e i governi devono essere in grado di lasciar fallire le grandi istituzioni senza creare disfuzioni sul mercato e senza usare i soldi dei contribuenti". Quanto agli interventi della Bce di acquisto di bond sul mercato secondario, Draghi dice che sono giustificati "come decisioni di politica monetaria per ripristinare i meccanismi di trasmissione" e che si tratta di "iniziative temporanee, limitate nell'ammontare e che il loro impatto dovrebbe essere compensato dalal riduzione della quantità di moneta in circolazione". Secondo un sondaggio Reuters, 29 su 45 economisti interpellati indicano il banchiere centrale italiano, che è anche presidente del Financial Stability Board, come il favorito per la successione a Trichet. Il secondo in graduatoria è il governatore della Banca di Finlandia Erkii Liikanen con 6 preferenze.