Secondo l'istituto di statistica calano sempre di più i posti a tempo pieno, mentre cresce il part time involontario. Tra i giovani i senza lavoro raggiungono il 24,7%
Sale all'8,7% il tasso di disoccupazione a ottobre. E' quanto comunica l'Istat nell'aggiornamento delle stime mensili relativamente al terzo trimestre 2010. I dati provvisori destagionalizzati, relativi a ottobre 2010, mostrano rispetto a settembre 2010 una stabilità dell'occupazione ed un aumento del tasso di disoccupazione (da 8,4 a 8,7 per cento). Il tasso di disoccupazione dei giovani di 15-24 anni raggiunge il 24,7 per cento, con un massimo del 36,0 per cento per le donne del Mezzogiorno.
Dalle rivelazioni dell'Istat sempre che ci sono sempre meno posti a tempo pieno mentre cresce il part-time involontario. Nel terzo trimestre il numero degli occupati a tempo pieno registra una riduzione tendenziale dell'1,6% (-316.000 unità). Il risultato, spiega l'istituto di statistica, è determinato sostanzialmente dall'accentuata discesa dei dipendenti con contratto a tempo indeterminato (-349.000 unità), in particolare nelle imprese più grandi della trasformazione industriale e in quelle di più ridotta dimensione del commercio, non compensata dal moderato aumento dell'occupazione autonoma a tempo pieno (+40.000 unità). Dopo la discesa intervenuta nel corso del 2009, gli occupati a tempo parziale continuano a segnalare ritmi di crescita significativi (2,9%) pari a 94.000 unità in più rispetto al terzo trimestre 2009). L'incremento è dovuto esclusivamente al part-time di tipo involontario, ossia ai lavori accettati in mancanza di occasioni di impiego a tempo pieno. L'aumento interessa i dipendenti, soprattutto negli alberghi e ristorazione e nei servizi alle famiglie.
Dalle rivelazioni dell'Istat sempre che ci sono sempre meno posti a tempo pieno mentre cresce il part-time involontario. Nel terzo trimestre il numero degli occupati a tempo pieno registra una riduzione tendenziale dell'1,6% (-316.000 unità). Il risultato, spiega l'istituto di statistica, è determinato sostanzialmente dall'accentuata discesa dei dipendenti con contratto a tempo indeterminato (-349.000 unità), in particolare nelle imprese più grandi della trasformazione industriale e in quelle di più ridotta dimensione del commercio, non compensata dal moderato aumento dell'occupazione autonoma a tempo pieno (+40.000 unità). Dopo la discesa intervenuta nel corso del 2009, gli occupati a tempo parziale continuano a segnalare ritmi di crescita significativi (2,9%) pari a 94.000 unità in più rispetto al terzo trimestre 2009). L'incremento è dovuto esclusivamente al part-time di tipo involontario, ossia ai lavori accettati in mancanza di occasioni di impiego a tempo pieno. L'aumento interessa i dipendenti, soprattutto negli alberghi e ristorazione e nei servizi alle famiglie.