Napolitano: "Ancora troppi infortuni sul lavoro"

Economia
Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano
giorgio_napolitano_ansa

Celebrazioni a Modena per la 60esima giornata nazionale contro le morti bianche. Per Sacconi c'è bisogno di più prevenzione e formazione, ma l'Idv attacca: "Basterebbe reintrodurre le norme che il governo Berlusconi ha abolito"

Si celebra oggi la 60esima giornata nazionale contro gli infortuni sul lavoro. Per l'occasione Giorgio Napolitano ha inviato un messaggio all' Anmil (Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi sul Lavoro) in cui scrive che "nonostante i progressi", "continuano purtroppo a registrarsi ogni giorno infortuni sul lavoro, troppo spesso mortali, anche a causa di inammissibili superficialità e gravi negligenze nel garantire la sicurezza dei lavoratori".

Da parte sua Maurizio Sacconi, in visita a Modena per le celebrazioni, sottolinea che bisogna accellerare la piena attuazione del testo unico sulla sicurezza del lavoro e invita a puntare mmaggiormente su informazione, prevenzione e formazione. Annunciato inoltre un accordo con l'Arma dei Carabinieri e la Guardia di Finanza per intensificare la vigilanza per contrastare il lavoro sommerso.

Critiche a Sacconi arrivano dall'Idv "Come al solito il ministro della disoccupazione Sacconi parla a vanvera. Per contrastare in maniera seria gli infortuni sul lavoro basterebbe reintrodurre tutte quelle norme sulla sicurezza che il governo Berlusconi ha pensato bene di abolire" ha dichiarato in una nota il responsabile welfare e lavoro dell'Italia dei Valori, Maurizio Zipponi. "Ricordiamo al ministro Sacconi che le morti bianche sono un omicidio - ha aggiuto - e che nel nostro Paese non c'è un solo responsabile che paghi per le morti dei suoi dipendenti". "Le stragi che avvengono nei luoghi di lavoro ogni anno, andrebbero affrontate colpendo direttamente quelle aziende che non tutelano i diritti e la sicurezza dei lavoratori. Non certo con la propaganda del ministro Sacconi", ha concluso.

La dichiarazione del ministro Sacconi:



Economia: I più letti

[an error occurred while processing this directive]