Il gigante del fast food sta valutando offerte d'acquisto e ha avviato le trattative con potenziali compratori. Il gruppo ha una capitalizzazione di 2,3 miliardi di dollari
La crisi economica morde ormai anche i giganti del fast-food. Burger King, diretta concorrente di McDonald's, sarebbe in vendita e secondo indiscrezioni della stampa Usa sarebbero già in corso trattative con potenziali acquirenti. Il gruppo britannico di private equity 3i Group sarebbe tra i contendenti nella corsa per portarsi a casa la seconda catena di fast-food al mondo. Sia Burger King che 3i Group non hanno rilasciato dichiarazioni in merito ma l'indiscrezione del Wall Street Journal ha fatto immediatamente impennare le azioni del gruppo. A New York il titolo è infatti schizzato del 18,5% a 19,50 dollari, segnando il rialzo più forte da maggio 2006. Prima di oggi la sua quotazione nel corso dell'anno era crollata del 13%.
Famosa per il Double Whopper, con cui sfida il BigMac dell'acerrima rivale, Burger King nell'anno fiscale che si è concluso il 30 giugno scorso ha visto il proprio fatturato calare dell'1,4% a 2,5 miliardi di dollari rispetto all'anno precedente a causa della crisi economica, che ha colpito duramente soprattutto i giovani lavoratori americani, che rappresentano la fetta più sostanziosa della sua torta di clienti. "Nell'anno fiscale 2010 abbiamo dovuto affrontare livelli di disoccupazione molto alti ed una economia globale molto fragile", ha detto l'amministratore delegato, John Chidsey. "Questi due fattori messi insieme hanno creato uno degli ambienti operativi più difficili nella storia recente", ha aggiunto.
Burger King ha una capitalizzazione di mercato di circa 2,3 miliardi di dollari, è quotata in Borsa da maggio 2006 e possiede 12.000 ristoranti in oltre 75 paesi. Di questi, 5.000 si trovano fuori dagli Stati Uniti ma fatturano appena un-terzo dell'utile pre-tasse dell'azienda mentre quasi i due-terzi dei ricavi arrivano dagli Stati Uniti e dal Canada. In Italia il colosso Usa, gestito in licenza da Autogrill, è presente con 62 ristoranti.
Nel 2002 il marchio fu acquistato da un gruppo di private equity, composto da TPG Capital, Goldman Sachs Capital Partners e Bain Capital, dalla britannica Diageo per circa 1.5 miliardi di dollari. I nuovi proprietari decisero di puntare con decisione subito sui mercati emergenti di Cina, Brasile e Russia per crescere. Lo scorso gennaio, ad esempio, fu inaugurato il primo punto vendita a Mosca per competere con McDonald's. Ma a quanto pare la strategia non ha portato i frutti sperati.
Famosa per il Double Whopper, con cui sfida il BigMac dell'acerrima rivale, Burger King nell'anno fiscale che si è concluso il 30 giugno scorso ha visto il proprio fatturato calare dell'1,4% a 2,5 miliardi di dollari rispetto all'anno precedente a causa della crisi economica, che ha colpito duramente soprattutto i giovani lavoratori americani, che rappresentano la fetta più sostanziosa della sua torta di clienti. "Nell'anno fiscale 2010 abbiamo dovuto affrontare livelli di disoccupazione molto alti ed una economia globale molto fragile", ha detto l'amministratore delegato, John Chidsey. "Questi due fattori messi insieme hanno creato uno degli ambienti operativi più difficili nella storia recente", ha aggiunto.
Burger King ha una capitalizzazione di mercato di circa 2,3 miliardi di dollari, è quotata in Borsa da maggio 2006 e possiede 12.000 ristoranti in oltre 75 paesi. Di questi, 5.000 si trovano fuori dagli Stati Uniti ma fatturano appena un-terzo dell'utile pre-tasse dell'azienda mentre quasi i due-terzi dei ricavi arrivano dagli Stati Uniti e dal Canada. In Italia il colosso Usa, gestito in licenza da Autogrill, è presente con 62 ristoranti.
Nel 2002 il marchio fu acquistato da un gruppo di private equity, composto da TPG Capital, Goldman Sachs Capital Partners e Bain Capital, dalla britannica Diageo per circa 1.5 miliardi di dollari. I nuovi proprietari decisero di puntare con decisione subito sui mercati emergenti di Cina, Brasile e Russia per crescere. Lo scorso gennaio, ad esempio, fu inaugurato il primo punto vendita a Mosca per competere con McDonald's. Ma a quanto pare la strategia non ha portato i frutti sperati.