Storico sorpasso nelle telecomunicazioni: secondo i dati dell'Autorità, ormai il mobile si usa di più della vecchia cornetta telefonica, che non è più utilizzata da una famiglia su tre
La voce corre sempre meno sul filo del telefono e sempre più sulle frequenze mobili del telefonino.
Tanto che nel 2009 è avvenuto lo storico sorpasso, con 103,8 miliardi di minuti di conversazioni passati alla vecchia cornetta contro i 113,8 miliardi di minuti trascorsi con l'orecchio incollato al cellulare.
Secondo gli ultimi dati dell'Autorità per le Telecomunicazioni, i minuti di traffico voce su rete fissa nei cinque anni che vanno dal 2005 al 2009 sono crollati del 32%, passando da oltre 152 miliardi a meno di 104.
Il fisso si usa sempre meno - Una perdita di posizioni che prosegue senza interruzioni, visto che nell'ultimo anno il calo è stato del 7,6%.
Il telefono fisso, insomma, si usa sempre meno, sia per le chiamate locali (nel 2009 -4,1%), che per quelle internazionali (-19,1%) e verso i cellulari (-10,3%), mentre nel caso delle telefonate nazionali si registra un lievissimo aumento (+0,7%).
Aumenta la banda larga - Scontato è anche il crollo del vecchio Internet dial up (-34,7%), soppiantato dalla banda larga (12,5 milioni di accesso a marzo 2010), mentre un vero e proprio requiem spetta alla telefonia pubblica, vale a dire le vecchie cabine: nel 2009 sono servite soltanto per 170 milioni di minuti di telefonate, contro i 220 milioni dell'anno precedente (-25%). Parallelamente, invece, aumenta il traffico voce sui telefoni cellulari, passato dai 108,7 miliardi di minuti del 2008 ai 113,8 del 2009.
Un uso sempre più intensivo, che tuttavia non tiene contro dell'altro grande strumento di comunicazione di cui si dispone con il telefonino, e cioè gli Sms: l'anno scorso ne sono stati inviati quasi 75 miliardi.
Il 30% delle famiglie rinuncia al fisso - L'epoca delle vecchie cornette, insomma, si appresta a finire: lo dimostra anche il fatto che le linee continuano a diminuire e che tre famiglie su dieci hanno ormai rinunciato ad avere il telefono fisso in casa.
A dicembre 2009, infatti, gli accessi fisici alla rete fissa, in sostanza le linee telefoniche, sono ancora diminuite, scendendo per la prima volta sotto quota 22 milioni: il totale è infatti pari a 21,69 milioni (scesi ancora a 21,66 a marzo 2010), contro i 22,03 milioni del dicembre del 2008. In totale, quindi, le famiglie italiane che ancora hanno il telefono in casa sono il 71,8% (un paio di punti percentuali in piu' rispetto al 69,7% del 2008), con una forte differenziazione tra le varie regioni.
Ad un estremo si collocano, con oltre il 75%, Lazio e Lombardia, mentre, sul versante opposto, Calabria e Basilicata rimangono sensibilmente sotto il 60%, con la Calabria che è ultima in classifica a quota 56%. Per quanto riguarda invece la banda larga, le famiglie collegate sono il 43%. A staccare tutti in questo caso è il Lazio (51,5%), seguito da Campania (48,3) e Lombardia (47,7). Fanalino coda, in questo caso, è il Molise, dove appena il 26,7% delle famiglie puo' contare sull'Internet veloce.
Tanto che nel 2009 è avvenuto lo storico sorpasso, con 103,8 miliardi di minuti di conversazioni passati alla vecchia cornetta contro i 113,8 miliardi di minuti trascorsi con l'orecchio incollato al cellulare.
Secondo gli ultimi dati dell'Autorità per le Telecomunicazioni, i minuti di traffico voce su rete fissa nei cinque anni che vanno dal 2005 al 2009 sono crollati del 32%, passando da oltre 152 miliardi a meno di 104.
Il fisso si usa sempre meno - Una perdita di posizioni che prosegue senza interruzioni, visto che nell'ultimo anno il calo è stato del 7,6%.
Il telefono fisso, insomma, si usa sempre meno, sia per le chiamate locali (nel 2009 -4,1%), che per quelle internazionali (-19,1%) e verso i cellulari (-10,3%), mentre nel caso delle telefonate nazionali si registra un lievissimo aumento (+0,7%).
Aumenta la banda larga - Scontato è anche il crollo del vecchio Internet dial up (-34,7%), soppiantato dalla banda larga (12,5 milioni di accesso a marzo 2010), mentre un vero e proprio requiem spetta alla telefonia pubblica, vale a dire le vecchie cabine: nel 2009 sono servite soltanto per 170 milioni di minuti di telefonate, contro i 220 milioni dell'anno precedente (-25%). Parallelamente, invece, aumenta il traffico voce sui telefoni cellulari, passato dai 108,7 miliardi di minuti del 2008 ai 113,8 del 2009.
Un uso sempre più intensivo, che tuttavia non tiene contro dell'altro grande strumento di comunicazione di cui si dispone con il telefonino, e cioè gli Sms: l'anno scorso ne sono stati inviati quasi 75 miliardi.
Il 30% delle famiglie rinuncia al fisso - L'epoca delle vecchie cornette, insomma, si appresta a finire: lo dimostra anche il fatto che le linee continuano a diminuire e che tre famiglie su dieci hanno ormai rinunciato ad avere il telefono fisso in casa.
A dicembre 2009, infatti, gli accessi fisici alla rete fissa, in sostanza le linee telefoniche, sono ancora diminuite, scendendo per la prima volta sotto quota 22 milioni: il totale è infatti pari a 21,69 milioni (scesi ancora a 21,66 a marzo 2010), contro i 22,03 milioni del dicembre del 2008. In totale, quindi, le famiglie italiane che ancora hanno il telefono in casa sono il 71,8% (un paio di punti percentuali in piu' rispetto al 69,7% del 2008), con una forte differenziazione tra le varie regioni.
Ad un estremo si collocano, con oltre il 75%, Lazio e Lombardia, mentre, sul versante opposto, Calabria e Basilicata rimangono sensibilmente sotto il 60%, con la Calabria che è ultima in classifica a quota 56%. Per quanto riguarda invece la banda larga, le famiglie collegate sono il 43%. A staccare tutti in questo caso è il Lazio (51,5%), seguito da Campania (48,3) e Lombardia (47,7). Fanalino coda, in questo caso, è il Molise, dove appena il 26,7% delle famiglie puo' contare sull'Internet veloce.