Il ministro del Lavoro Sacconi ha convocato le parti il 28 luglio per un confronto sulla scelta di spostare la produzione della nuova monovolume in Serbia. Berlusconi: "Delocalizzazione non sia a scapito dell’Italia”. Sciopero degli operai a Mirafiori
Guarda le foto dello sciopero a Mirafiori
"In una libera economia e in un libero stato un gruppo industriale è libero di collocare dove più conveniente la propria produzione. Mi auguro però che questo non accada a scapito dell'Italia e degli addetti a cui la Fiat offre il lavoro". Così, nel corso della conferenza stampa con il presidente russo Dmitri Medvedev , il premier Silvio Berlusconi commenta la decisione del Lingotto di spostare la produzione della nuova monovolume da Mirafiori in Serbia .
Una scelta, quella annunciata dall’amministratore delegato Sergio Marchionne, che continua a far discutere. Il ministro Sacconi ha riferito che il governo è pronto a convocare azienda e sindacati. Il confronto tra parti e istituzioni si svolgerà mercoledì 28 luglio alle ore 10 presso la sede della Regione Piemonte a Torino, come conferma una nota del ministero.
Anche il sindaco di Torino Sergio Chiamparino ha sentito telefonicamente il ministro Sacconi e l'amministratore delegato della Fiat Sergio Marchionne. "Mi è sembrato di trovare da parte sua un atteggiamento di disponibilità" ha detto il sindaco di Torino a proposito del colloquio avuto con l’ad del Lingotto, al quale ha ricordato di non dimenticarsi che l'acronimo "T" di Fiat rimanda a Torino. "Fiat - ha detto Chiamparino - ha preso un impegno con Torino, ha lanciato un programma di potenziamento dello stabilimento. L'azienda deve mantenere gli impegni assunti su Mirafiori, lo stabilimento non può essere smantellato".
Chiamparino riferendo poi in consiglio comunale ha sottolineato anche l'importanza del ruolo del sindacato, "il terzo giocatore della partita". "Il sindacato - ha detto – deve fare la sua parte, serve una svolta. Riportare la produzione in Italia richiede responsabilità e affidabilità".
Al ministro Sacconi, invece, il sindaco di Torino ha espresso apprezzamento per la richiesta di riaprire un tavolo, anche se ha aggiunto che ciò non è sufficiente e che "il governo deve fare di più in tema di politica industriale".
E oggi i lavoratori del Lingotto hanno 'incrociato le braccia' per lo sciopero di 2 ore proclamato dalla Fiom a Mirafiori (GUARDA LE FOTO) e in altri siti Fiat contro i licenziamenti e sul premio di risultato. Un gruppo degli operai di Mirafiori ha anche sfilato per le strade del capoluogo piemontese in segno di protesta.
Sacconi a SkyTG24: "Riaprire tavolo tra le parti"
Bersani: "Governo chieda conto di scelte inaccettabili"
"In una libera economia e in un libero stato un gruppo industriale è libero di collocare dove più conveniente la propria produzione. Mi auguro però che questo non accada a scapito dell'Italia e degli addetti a cui la Fiat offre il lavoro". Così, nel corso della conferenza stampa con il presidente russo Dmitri Medvedev , il premier Silvio Berlusconi commenta la decisione del Lingotto di spostare la produzione della nuova monovolume da Mirafiori in Serbia .
Una scelta, quella annunciata dall’amministratore delegato Sergio Marchionne, che continua a far discutere. Il ministro Sacconi ha riferito che il governo è pronto a convocare azienda e sindacati. Il confronto tra parti e istituzioni si svolgerà mercoledì 28 luglio alle ore 10 presso la sede della Regione Piemonte a Torino, come conferma una nota del ministero.
Anche il sindaco di Torino Sergio Chiamparino ha sentito telefonicamente il ministro Sacconi e l'amministratore delegato della Fiat Sergio Marchionne. "Mi è sembrato di trovare da parte sua un atteggiamento di disponibilità" ha detto il sindaco di Torino a proposito del colloquio avuto con l’ad del Lingotto, al quale ha ricordato di non dimenticarsi che l'acronimo "T" di Fiat rimanda a Torino. "Fiat - ha detto Chiamparino - ha preso un impegno con Torino, ha lanciato un programma di potenziamento dello stabilimento. L'azienda deve mantenere gli impegni assunti su Mirafiori, lo stabilimento non può essere smantellato".
Chiamparino riferendo poi in consiglio comunale ha sottolineato anche l'importanza del ruolo del sindacato, "il terzo giocatore della partita". "Il sindacato - ha detto – deve fare la sua parte, serve una svolta. Riportare la produzione in Italia richiede responsabilità e affidabilità".
Al ministro Sacconi, invece, il sindaco di Torino ha espresso apprezzamento per la richiesta di riaprire un tavolo, anche se ha aggiunto che ciò non è sufficiente e che "il governo deve fare di più in tema di politica industriale".
E oggi i lavoratori del Lingotto hanno 'incrociato le braccia' per lo sciopero di 2 ore proclamato dalla Fiom a Mirafiori (GUARDA LE FOTO) e in altri siti Fiat contro i licenziamenti e sul premio di risultato. Un gruppo degli operai di Mirafiori ha anche sfilato per le strade del capoluogo piemontese in segno di protesta.
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